Canone Rai, si cambia ancora, la novità questa volta interesserà il nuovo anno. Una decisione inaspettata ma come sempre necessaria.
Il canone Rai è oggetto sempre di grande attenzione, questo perché chiaramente riguarda tutti e quindi ovviamente è necessario valutare in maniera scrupolosa ogni elemento. La tassa ha subito un’importante trasformazione non solo nel prezzo ma nella modalità.
Al principio infatti veniva pagata in maniera unica, quindi era un elemento isolato dal resto, cosa che nel tempo ha richiesto una rivalutazione dal momento che tantissimi utenti sono stati spinti a non pagare, vuoi per il costo e vuoi per una cattiva informazione.
I cittadini infatti sono convinti che questa tassa sia relativa alla possibilità di visionare la Rai, quindi partono dal presupposto che non fruendo loro del servizio, non vogliono pagare la suddetta. In realtà il canone Rai, diversamente da quanti credono, non è il pagamento della tassa per il servizio pubblico ma viene considerata come “tassa sul possesso dell’apparecchio”.
Quindi, in sostanza, è una tassa dovuta da parte di tutti i cittadini che hanno in casa l’apparecchio televisivo. La tassa viene quindi veicolata agli italiani che devono pagare il servizio pubblico, «Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto» si legge nel testo, quindi non si fa riferimento alla visione dei programmi ma piuttosto ad un apparecchio atto alla ricezione.
«Non trova la sua ragione nell’esistenza di uno specifico rapporto contrattuale che leghi il contribuente, da un lato, e l’Ente Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, dall’altro, ma costituisce una prestazione tributaria, fondata sulla legge, non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio de quo» viene ulteriormente chiarito. Quindi, di fatto, può non pagare: chi non ha una tv in casa, le forze dell’ordine, i diplomatiici e gli esenti come gli anziani di età superiore a 75 anni a basso reddito.
Il canone televisivo è sempre stato tra le imposte più evase in Italia, per questo motivo si è deciso di unire il canone al pagamento della bolletta dell’elettricità. L’importo di 90 euro è stato poi ridotto in 70 per il 2024. Cosa aspettarsi per il nuovo anno? Per il 2025 si è parlato di un aumento che al momento però non è stato confermato, potrebbe essere che al massimo ritorni alla cifra precedente, è inverosimile che vada oltre. La cosa a cui fare attenzione è sicuramente il limite ISEE a cui fare riferimento per richiedere l’esenzione e anche quelli che sono i dettagli circa le altre categorie che possono essere esentate dal pagamento.
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