Prestare l’auto ad amici e parenti è vietato: la nuova decisione lascia tutti senza parole

Cosa cambia per la guida (mistergadget.tech)

Prestare l’auto è una fattispecie comune a tutti, a un amico, un parente, il partner ma ora la questione è cambiata e spuntano restrizioni.

Sembra qualcosa di paradossale, eppure c’era da aspettarselo. Dopotutto già da qualche tempo molte assicurazioni vincolano direttamente al guidatore e quindi a una persona specifica che sarà poi quella che dovrà e potrà guidare il veicolo. In alcuni casi si può aggiungere una seconda opzione però in generale è da tempo che si lavora per restringere il campo di azione.

Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione, sia per il comparto auto che per tutto ciò che circola intorno. Quindi è chiaro che se le regole cambiano bisogna fare attenzione ed essere informati sul da farsi.

Prestare l’auto diventa vietato: cosa cambia

La novità circa l’uso dell’auto di terzi impone la delega con firma autenticata, quindi di fatto l’impossibilità di far guidare “un attimo” ad amici e parenti la propria vettura. Questa nuova direttiva è stata emanata nel Regno Unito ma è chiaro che preoccupa anche l’Italia dal momento che, come abbiamo visto nel tempo, non è così difficile che un provvedimento di un Paese diventi molto presto quello di tutti gli altri. Un po’ come è accaduto per le extra tasse applicate a Parigi che molto velocemente sono diventate le medesime anche in Italia.

Prestare l’auto non sarà più consentito (mistergadget.tech)

Al momento quindi in Italia non c’è ancora questo divieto generalizzato ma viene imposto unicamente dalle assicurazioni. Quindi bisogna fare attenzione perché, laddove espressamente concordato proprio con l’assicuratore, non può essere in alcun modo invalidato. Questo vuol dire che non c’è delega che regga, l’auto non si può far guidare a terzi a meno che non siano persone che rientrano in quelle apposite diciture.

La cosa fondamentale è fare attenzione al contratto e a quanto riportato per evitare problemi come mancata copertura in caso di incidente. Anche se la normativa italiana quindi non prevede limiti questi possono essere applicati proprio dalle stesse società contraenti e ovviamente laddove ci si accordi in quel modo c’è poco da fare.

Sulla preoccupazione che questa possa diventare una legge nel prossimo tempo ovviamente ci sono tutti i limiti del caso. È vero che in alcuni casi i paesi attingono tra loro anche per uniformare le condizioni ma è pur vero che un conto sono le tasse “extra” pensate per limitare i danni ambientali causati dalle vetture di un certo tipo, altro è invece parlare di una limitazione sull’uso di un oggetto personale.

Valentina Giungati:
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