La nuova truffa spopola su Telegram, se anche tu ci hai cliccato sei finito nei guai

Nuova truffa su Telegram: non condividete i vostri dati personali (mistergadget.tech)

Una nuova truffa spopola su Telegram e potrebbe avere contorni ben più preoccupanti di quelle che l’hanno preceduta, con danni severi.

Il mondo online è spesso contornato da truffe, non è certamente la prima volta e, chiaramente, non sarà nemmeno l’ultima. Si tratta di una casistica consueta e anche ormai nota a tutti, la problematica però sta proprio nel tipo di truffa che spesso cambia e quindi rende molto difficile identificarne i termini e porre accento e quindi anche limite su questa condizione.

Le app di messaggistica sono molto comode, hanno totalmente soppiantato gli SMS e tutti gli altri sistemi di comunicazione e ad oggi sono il circuito più sfruttato, sia che si tratti di parlare con parenti e amici che sul luogo di lavoro, con colleghi e altri contatti.

Nuova truffa su Telegram: non condividete i vostri dati personali

Ovviamente questo è un dato positivo per gli utenti che hanno finalmente la possibilità di poter avere un metodo semplificato per le comunicazioni ma è certamente meno idoneo per quanto concerne i pericoli. Basti pensare che questo tipo di sistemi non solo abbracciano persone di ogni età ma anche utenti che non sempre hanno piena dimestichezza con i circuiti relativi.

Telegram, la nuova truffa spopola online
(mistergadget.tech)

Telegram oggi è sotto attacco, c’è una truffa nuova e pericolosa che sta facendo tremare tutti e che potrebbe portare a ripercussioni senza precedenti. Il sistema è molto semplice e questo spiega perché tantissimi ci stanno cadendo. Sostanzialmente si propongono dei guadagni semplificati a coloro che vengono contattati e quindi la possibilità di trovare un modo per fare soldi, apparentemente senza che vi sia qualcosa di losco da fare.

La truffa infatti chiede a queste persone di mettere dei semplici like alle pagine di alcuni hotel, il soggetto in questione si presenta come il rappresentante della struttura e spiega che questo sistema permette un migliore posizionamento e quindi anche di poter trovare più facilmente clienti. Qualcosa che sembra veramente ottimale, vengono offerti 20 euro per ogni click, niente male quindi. Non sembra illegale, ma invece lo è.

Il truffatore inizia a inviare dei link che portano ad un Booking.com fasullo, l’utente ha il compito di fare il suo passo, nella richiesta successiva però viene richiesto l’IBAN per poter fare il bonifico insieme ai dati personali ed è qui che, appunto, si cela la truffa. A quel punto infatti tutti i dati vengono condivisi con la persona, si genera pertanto il problema della condivisione e quindi dell’hackeraggio. Con i dati personali il truffatore ha raggiunto il suo scopo e la truffa si conclude.

Valentina Giungati:
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