Può capitare a tutti di ritrovarsi in situazioni particolari senza nemmeno capire bene cosa sia accaduto e quale sia la problematica.
Nessuno immagina dunque di ritrovarsi con una multa per il possesso di un vecchio smartphone. Ecco dunque che è bene fare chiarezza per non avere problemi in una circostanza che potrebbe essere ben più comune di quanto si immagini.
La situazione riguarda nello specifico coloro che hanno dei vecchi smartphone ma anche altri tipi di dispositivi, la legge è cambiata e molti non sanno oggi cosa comporta e soprattutto cosa fare. Tuttavia si rischiano fino a 10 mila euro di ammenda che in alcuni casi può arrivare anche a ventimila.
Cosa non fare con lo smartphone: si rischia la multa
Secondo la legge del decreto Salva Infrazioni, pubblicata da poco e ancora poco nota alla cittadinanza, ci sono delle indicazioni specifiche per quanto concerne elettronica ed informatica e quindi in generale di tutto ciò che deve essere smaltito correttamente.
I cittadini sono stati invitati più volte, in generale, a non conservare dispositivi smartphone nel cassetto. Il problema, soprattutto per quelli datati, è che potrebbero avere deficit alla batteria dovuti appunto al tempo e quindi di fatto smettere di funzionare o provocare danni ingenti. La batteria potrebbe gonfiarsi, esplodere ma anche essere il principio di un incendio.
Altra cosa riguarda lo smaltimento che va fatto correttamente quindi presso le isole ecologiche che hanno gli strumenti adeguati per poter procedere. Secondo la legge 166 però ci sono alcune novità. In primo luogo i cittadini devono sempre sapere da parte dei commercianti se c’è la gratuita di ritiro quindi i negozi sono tenuti “modalità chiare e di immediata percezione, anche tramite avvisi posti nei locali commerciali con caratteri facilmente leggibili oppure mediante apposite comunicazioni nel proprio sito internet” a chiarire questo aspetto.
Viene abolito per i negozi l’obbligo di iscrizione all’Albo nazionale, ma cosa riguarda propriamente i cittadini? In primis questi rifiuti che rientrano nella categoria RAEE possono essere pericolosi, inquinare e quindi vanno smaltiti correttamente. Chi non lo fa rischia di avere delle sanzioni veramente impegnative. La normativa infatti fa riferimento a una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 1000 euro ad un massimo di 10 mila euro. Se i rifiuti sono pericolosi può arrivare anche al doppio. Il cittadino che li trasporta per abbandonarli commette illecito amministrativo.
Attenzione c’è però anche un dettaglio importante perché tutti i distributori sono tenuti a ritirarli in forma gratuita, questo vuol dire in realtà che non siete obbligati ad andare all’isola ecologica, basta portarli in negozio. Sono tenuti a farlo, se non procedono c’è una multa di 400 euro. Quindi meglio evitare problemi e adottare tutte le procedure del caso per scongiurare danni economici o anche questioni legali ben più serie.