Ennesima truffa, ennesimo sistema e di conseguenza problematiche per tutti gli utenti che sono caduti nella trappola.
Qualcosa che avrebbero ovviamente evitato e che invece li ha colti facilmente alla sprovvista a causa di un piccolo errore, dovuto appunto a una bolletta. Un sistema molto facile per poter accedere così a tantissime persone.
È chiaro che tutti ricevono la bolletta, tutti sono preoccupati dei costi e ovviamente ben disposti quando si tratta di ricevere un rimborso circa qualcosa che è stato pagato ma che in realtà non era dovuto.
Truffa in bolletta: come difendersi
Il sistema quindi è semplice, fa leva sulla questione economia ma purtroppo è l’ennesimo raggiro messo in piedi online dai criminali che sfruttano quelle di luce, gas e talvolta acqua per far cadere in errore gli utenti. La mail più diffusa al momento è ispirata a quelle contenenti la bolletta di Enel Energia, ma può variare quindi occhio. La truffa parla di un rimborso che spetta in bolletta. Il meccanismo è molto insidioso, per prima cosa arriva la mail, il rimborso è allettante ma non stratosferico, con cifre precise che potrebbero sembrare reali.
È chiaro che leggere ti spettano 2000 euro di rimborso farebbe sorgere sospetti. Per ottenere il rimborso vengono richiesti dati personali e bancari per procedere all’accredito. L’utente clicca e il gioco è fatto. Alla fine ottiene tutto ciò che gli serve per concludere la truffa e quindi perpetuare il sistema.
Ovviamente è sempre bene ricordare che per nessun motivo è consentito condividere dati personali e finanziari, nessuno vi chiederà queste informazioni, il massimo è l’IBAN non certo la vostra carta di pagamento o altri dettagli che servono a effettuare i pagamenti, non riceverli. Purtroppo le metodiche cambiano con una tale velocità che, nonostante i controlli delle aziende e quelli attuati dalle forze dell’ordine anche sul web è veramente difficile arginare il problema.
L’unica soluzione dunque è prestare attenzione perché solo così si ha consapevolezza della situazione: leggere bene il mittente verificando che non vi sia un account particolare, se ad esempio viene inoltrato da client di posta come Gmail è chiaro che si tratta di un privato che ha copiato un nome, le aziende hanno sempre dei servizi personalizzati quindi leggerete ad esempio info@ e poi il nome dell’azienda. Sono dettagli, come una mail scritta senza errori, che possono fare la differenza ed offrire un quadro completo a coloro che si trovano di fronte ad elementi non troppo “chiari”.