Sembra piuttosto inquentante sapere che la friggitrice ad aria sta registrando ogni cosa eppure è così, e dobbiamo fare attenzione.
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e questo però ha aperto anche ad una serie di preoccupazioni che un tempo erano sconosciute. Com’è possibile che questi strumenti raccolgano continuamente dati o che abbiano nostre informazioni? Siamo così distratti talvolta da andare ad accettare le condizioni senza nemmeno fare caso a quello che accordiamo.
Basti pensare quando scarichiamo un’applicazione e andiamo semplicemente a premere “accetta”. Leggiamo veramente quello che c’è scritto? Sappiamo perché verranno utilizzati e raccolti i dati? Nella maggior parte dei casi la risposta è no e quindi dobbiamo fare attenzione.
Friggitrice ad aria: perché raccoglie i tuoi dati
Uno degli strumenti oggi più utilizzati in assoluto è sicuramente la friggitrice ad aria. Questo prodotto che serve a cucinare cibo croccante senza olio ha avuto un vero e proprio boom. In realtà il discorso si applica un po’ a tutti i prodotti smart che abbiamo in casa. Il problema è che mentre molti sono magari sospettosi verso il telefono, nessuno pensa che la tv fa gli screen di quello che guardiamo e che la friggitrice ad aria ci spia.
Sono quindi degli strumenti insospettabili. Secondo un report ufficiale di Which?, rivista britannica che si occupa dei consumatori e che viene pubblicata proprio dall’Associazione omonima dei consumatori e risale al 1957 ci sono dati che vengono raccolti dalle friggitrici e che l’utente non ha ben chiaro dove finiscano e perché. Ad esempio, è stato scoperto, che le friggitrici Xiaomi chiedevano agli utenti la posizione. Viene da chiedersi per quale motivo un sistema di questo tipo abbia bisogno di certi dati, non ha molto senso. Non è l’unica, anche la Aigostar voleva conoscere genere e data di nascita della persona.
Secondo quanto specificato dalla stessa rivista, in alcuni casi, il rischio è che poi l’utilizzo del prodotto venga limitato e questa non è una cosa positiva se poi c’è il rischio in qualche modo di limitare un prodotto per cui vengono spesi soldi. «La nostra ricerca mostra come i produttori di tecnologie intelligenti e le aziende con cui collaborano siano attualmente in grado di raccogliere dati dai consumatori, apparentemente con sconsiderata superficialità, e questo spesso avviene con poca o nessuna trasparenza» afferma Harry Rose, direttore del magazine.
Secondo quanto riportato si legge che i dati vengono raccolti in maniera eccessiva e soprattutto con motivazioni che sono poco trasparenti. Per tutelarsi sicuramente bisogna fare attenzione sia per quanto concerne la registrazione audio che per il proprio posizionamento. Non bisogna concedere troppo facilmente i permessi o si rischia veramente di ritrovarsi con qualche problema.