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I migliori smartphone del 2013

Sempre molto difficile riuscire a sintetizzare in poche righe quello che è bene e quello che è male di un intero anno di notizie, ma da più parti mi viene chiesto di stilare una sorta di bilancio tecnico dell’anno che va a chiudersi con la giornata del 31 dicembre.

Vorrei evitare però questa catalogazione, perché “il peggio” é una classificazione ingenerosa e forse anche un po’ offensiva, vorrei tradurla con un tono diverso, esprimendo quella che per me é stata la sorpresa e quella che invece é stata una delusione.

Cominciamo dalla nota lieta: windows phone. Nessuno avrebbe mai pensato ad un exploit come quello che abbiamo visto. In particolare in Italia dove i dati ci dicono che il 16% del mercato é abbondantemente superato, con una quota che veleggia verso il 20%. La crescita in termini percentuali ha coinciso ovviamente con il maggior interesse degli sviluppatori, che oggi hanno portato nello store di windows quasi tutte le principali applicazioni presenti su android e iOS con alcune realizzazioni esclusive molto appetibili, cito weave news reader per dirne una.

Certo, mancano ancora delle pietre miliari come flipboard, eurosport, booking.com, piuttosto che le applicazioni del mondo google, ma già adesso la piattaforma é bella, completa e molto performante. Mentre con android se non si comprano i top di gamma le prestazioni sono abbastanza scarse, con windows phone anche gli apparati di costo molto contenuto garantiscono un’ esperienza d’uso molto soddisfacente. Unica eccezione del mondo Android è

Da qualche giorno uso un gigantesco Lumia 1520; si tratta di un prodotto enorme, ma di una bellezza secondo me senza confini. Capisco perfettamente perché Microsoft abbia messo le mani su Nokia, comprandola, nell’intento di avvicinare la qualità di Apple. I finlandesi sono proprio bravi, lavorano su questa piattaforma in modo encomiabile. Sono gli unici in grado di competere davvero con la qualità di Apple. Nessuno, nemmeno samsung, si avvicina così tanto al principio di perfezione e al prestigio dato dalla conoscenza del mercato per cui Apple rimane azienda leader nel mondo.

E le delusioni?!? Un nome su tutti: blackberry. Ma non è il solo. Poi vi dico perché. Mi concentro però sul primo della lista: blackberry è stata la delusione dell’anno per l’incapacità incredibile di aggredire il mercato e per aver miseramente fallito l’obiettivo di riportare a galla il brand. E la cosa pazzesca è che i prodotti non erano tutto sommato sbagliati: era completamente errato tutto il resto, a partire dalla scellerata politica di prezzo.

Come forse sapete, faccio regolarmente un giro di venditori di telefonia per farmi dire che cosa vendono e cosa no: un giorno vi svelerò anche i nomi, ma sapete che le fonti di solito restano segrete. Ebbene, un paio di questi mi ha detto di non aver venduto alcun blackberry Z10, di aver venduto pochi Q10, nessun Q5 e praticamente di non aver messo in stock lo Z30, per paura di non venderlo. Una caporetto. Per la precisione: nel mese di marzo, uno dei negozi contattati ha comprato 6 confezioni di Z10, sono tutte negli armadietti del negozio.

Come si poteva pensare di vendere quel prodotto a 699 euro?!? L’errore del prezzo, insieme a quello della povertà di applicazioni, ha praticamente demolito la rinascita del brand canadese. Una delusione totale.

Ma non è sola nella lista: io nell’elenco delle delusioni ci metto anche Android. E vi spiego perché: il software è un pasticcio totale e non dà segni di miglioramente. Per compensare le deficienze del software i produttori devono fare salti mortali e non bastano mai: processori quad core, batterie da 3000 mAh, addirittura di parla di 4 gb di ram, una follia totale per compensare le mancanze di un software che ha un livello di ottimizzazione pari a zero.

La cosa ridicola è che le follie che i produttori sono costretti ad adottare per avere prodotti competitivi oggi sono considerate “standard”, con addebito rispetto a chi invece lavora diligentemente. iOS e Windows Phone non adottano quad core perché non ne hanno bisogno, non perché non siano in grado di farlo, ma noi pensiamo che siano prodotti scarsi.

Bisognerebbe operare con l’idea contraria: perché c’è bisogno di così tanta potenza hardware? Perché il software è scarso. Questa è la verità che nessuno ha voglia di dire. E ne è la prova l’ultimo nato di casa, il Nexus 5 che soffre di un battery drain senza senso, dovuto al malfunzionamento di due servizi che riguardano la geolocazione, NLPprovider qualche cosa.

Si sa da mesi che questo è il problema, ma google non ha offerto alcun fix per la situazione. Aggiungo, parlando di Nexus 5, che da anni il punto debole dei prodotti Nexus è la fotocamera. Con il Nexus 5 è cambiato poco o niente. Certo, meglio che sul Nexus 4 ma non all’altezza degli altri competitors, magari anche quelli che usano proprio android nei propri devices.

Ecco perché per me Google è una delle delusioni dell’anno, perché pasticcia.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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