Fare shopping online diventerà praticamente sempre più difficile, questa è una vera e propria stangata oggi per gli utenti.
Un cambiamento che sembra un passo indietro, dopo la notizia dell’apertura di un nuovo store Amazon online con prodotti a prezzi bassi, tutto meno di 20 euro, e con il dilagare dei negozio di shopping online direttamente dalla Cina, questa decisione fa riflettere.
Non si tratta di una cosa semplice ma di qualcosa che avrà pertinenza per tutta l’Italia, per l’Europa. Quindi è bene capire quali sono le condizioni, cosa cambia e come questo avrà un impatto anche sulla popolazione che ovviamente viene coinvolta.
Stretta sugli e-commerce: cosa vuole fare l’Europa
Da tempi si parlava dell’attenzione da fare per Temu, Shein, AliExpress e simili, sembrava più che altro un consiglio ma ora qualcosa sta cambiando e anche in maniera profonda. Infatti, seppur in modo diverso, siamo di fronte a uno stravolgimento.
Per il nuovo Commissario Europeo al Commercio, Maroš Šefčovič gli e-commerce cinesi sono un pericolo per la sicurezza dei cittadini e anche per le aziende europee. L’Europa, o meglio le aziende, sono rappresentate da EuroCommerce che di fatto mira proprio a fornire supporto alle attività del Vecchio Continente “Per ora, chiediamo alla Commissione europea e agli Stati membri di intensificare i controlli a livello nazionale e dell’UE e di abbattere i silos tra i vari domini di enforcement”, ha dichiarato. “Le nuove normative richiederanno anni per entrare in vigore.”
A suscitare attenzione sono sicuramente i numeri e in particolare anche quelli che sono stati segnalati come prodotti pericolosi, superando solo lo scorso anno quota 3000. Il blocco al momento indaga sul flusso di prodotti che potrebbero non rispettare la normativa, come ad esempio i cosmetici. Quindi, di base, si pensa di applicare una tassa per queste piattaforme di e-commerce che però sarà valida per tutti, anche per quelle UE.
Secondo quanto riferito dal Financial Times, “Il commercio elettronico sarà una priorità fondamentale del mandato della nuova Commissione, in particolare rafforzando le misure volte a impedire l’ingresso nel mercato dell’UE di prodotti non conformi”, ha dichiarato un portavoce della commissione. “Supportiamo i cambiamenti di politica che avvantaggiano i consumatori – ha quindi risposto Temu – Crediamo che le politiche eque non influenzeranno le dinamiche commerciali competitive”. Idem anche Shein, che ha specificato: “Sosteniamo pienamente le riforme che avvantaggiano i consumatori europei e garantiscono una concorrenza trasparente su un piano di parità”.
Il punto quindi è difendere la qualità, da qualunque punto essa arrivi, va mantenuta agli standard del Paese in cui entra. Se da un lato c’è la novità sulla tassa è chiaro che dall’altra ci sono anche controlli atappeto su quello che arriva. La Dogana fa un lavoro enorme però è chiaro che si tratta di una quantità di prodotti veramente folle che è difficile da tenere a bada.