Un messaggio semplice quanto ampiamente diffuso, che segnala un pacco in arrivo in ritardo, cosa comune di questi tempi e in questo periodo.
Si sa che a Natale, nelle feste, la consegna continua di prodotti porta facilmente a problematiche logistiche. C’è però da dire che vi è anche un altro risvolto della medaglia, l’utilizzo di questi elementi per dare seguito a vere e proprie truffe e quindi problematiche molto severe con ripercussioni che vanno ben oltre l’immaginario comune.
Capire bene quali sono le indicazioni aiuta a risolvere il problema prima che diventi, effettivamente, una truffa. Tutti sono invitati a fare sempre molta attenzione, un minimo dettaglio può esporre quello che è invece il tentativo di insediarsi sullo smartphone, rubare dati e determinare altri deficit di questo tipo.
Pacco in ritardo ma è una truffa: come difendersi
“Non siamo in grado di consegnare il tuo pacco a causa di un errore nell’indirizzo, modifica l’indirizzo per la consegna tempestiva” recita così il semplice messaggio che arriva agli utenti, all’interno si trova un link, come quello che talvolta viene inoltrato dai corrieri per fissare una nuova data di consegna. Il problema è che quello non è un reale messaggio e cliccare sul link attiva la truffa.
Una trappola, l’ennesima, si tratta di phishing, una truffa molto gettonata che porta a tanti problemi anche severi. “Con la stessa finalità di carpire dati di accesso a servizi finanziari on-line o altri che richiedono una registrazione, un pericolo più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse. La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica; oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf . Nel caso si tratti di un c.d. “financial malware” o di un “trojan banking”, il virus si attiverà per carpire dati finanziari. Altri tipi di virus si attivano allorquando sulla tastiera vengono inseriti “userid e password”, c.d. “keylogging”, in questo caso i criminali sono in possesso delle chiavi di accesso ai vostri account di posta elettronica o di e-commerce” chiarisce la Polizia Postale in merito alla truffa, invitando appunto a fare massima attenzione.
Come fare dunque? La prima cosa è leggere con attenzione il destinatario, che si tratti di SMS, email o altro tipo di contatto diretto. Successivamente notare se ci sono elementi nel messaggio che possono in qualche modo dare seguito a condizioni “particolari”. Se tutto questo rileva problematiche di vario tipo, meglio dunque tornare indietro e non cliccare. Se il messaggio sembra sicuro è comunque meglio provare a fare un accesso da sito internet.