Dieci milioni sono una cifra assurda eppure è quella che è disposta a pagare il Tribunale a chiunque identifichi online l’informazione.
Spesso si leggono informazioni su ricompense per questioni online e molti tendono subito a immaginare che si tratti di una frode o di un problema, magari una truffa, in realtà talvolta ci sono veramente delle impostazioni in denaro che prevedono un compenso per chi svolge una data azione, quindi è chiaro che siamo di fronte ad un ottimo punto di svolta.
In questo modo da un lato, come in questo caso, viene reso un servizio ottimale da parte di tutta la popolazione, interessata ovviamente al guadagno, dall’altra invece c’è la questione che riguarda propriamente l’aspetto economico e di sicurezza che pur essendo due ambiti opposti in questo senso si completano e sono quindi la soluzione eccellente che viene riproposta talvolta nel tempo per risolvere questioni fondamentali.
10 milioni per chi lo trova online: è tutto vero
Sembra una follia ma non lo è, tutto vero, una cifra record per individuare un hacker che ha portato alla compromissione di oltre 80 mila firewall nel mondo e che continua a disseminare il panico. Si tratta di Guan Tianfeng, che secondo gli inquirenti avrebbe operato dagli uffici della Sichuan Silence Information Technology Co. Ltd. Falsi nomi dominio registrati che sembravano però legittimi, patch compromesse e malware che hanno fatto veramente molti danni. Secondo i rapporti si legge che avrebbe “orchestrato un piano estremamente complesso per accedere senza autorizzazione ai firewall, comprometterli e rubare dati sensibili sia dai dispositivi attaccati sia dai computer protetti da quegli stessi firewall”.
Questo spiega perché c’è addirittura una taglia su di lui, sicuramente siamo ben oltre la frode informatica, le ripercussioni sicuramente sono ingenti. “L’atto d’accusa odierno sottolinea il nostro impegno a proteggere il pubblico da attori malintenzionati che usano la ricerca sulla sicurezza come copertura per identificare vulnerabilità in sistemi ampiamente utilizzati e sfruttarle”, ha affermato il procuratore degli Stati Uniti Clifford D. Johnson per il distretto settentrionale dell’Indiana. “Guan Tianfeng e i suoi complici hanno messo a rischio migliaia di reti informatiche, tra cui una rete nel distretto settentrionale dell’Indiana, conducendo questo attacco” si legge nei documenti ufficiali del Tribunale che ha stabilito di procedere in questo modo.
Secondo il rapporto dell’FBI questi potrebbe aver avuto rapporti anche con altri soggetti per lo sviluppo di tecnologie particolari. Il punto comunque è che, chiunque abbia informazioni al riguardo, può aggiudicarsi una taglia veramente ingente.