Tutto inizia con un messaggio apparentemente banale, ed è così che si consuma l’inganno su Whatsapp che sta travolgendo tutti.
A nessuno verrebbe infatti in mente di credere che un messaggio nasconda delle insidie, ma invece ce ne sono molteplici e questo è il preludio di una truffa che sta dilagando in rete.
Sicuramente oggi c’è un largo uso delle app di messaggistica come Whatsapp e Telegram e questo chiaramente pone le basi affinché, malintenzionati, si servano di queste per veicolare delle frodi di vario tipo.
Truffa Whatsapp: non cliccare e non aprire
In alcuni casi l’obiettivo finale è quello di arrivare a truffare l’utente per quello che riguarda la sfera dei dati personali, invece in altri casi la questione riguarda delle frodi bancarie che possono però avere avvio anche in un modo del tutto insolito e quindi senza che qualcuno capisca effettivamente di cosa si tratti. “Ciao! Non ci vediamo da molto tempo” è il messaggio – tra i tanti – che arriva all’utente oppure ancora “il mio account WhatsApp è stato sospeso, usa questo link per contattarmi su Telegram”.
Chiedendo un aiuto, molti pensano sia un amico che è stato bloccato, ha avuto un problema. Tendenzialmente il prefisso da cui arriva questo messaggio è un +252 ma ovviamente potrebbe arrivare praticamente da qualunque contatto. Un altro sistema molto diffuso è ambiguo è quello che fa leva proprio sui genitori Ciao papà, ho perso il telefono. Questo è il mio nuovo numero, puoi salvarlo e scrivermi su WhatsApp“.
C’è sempre uno schema che si ripete ma il problema è che, come evidente, questo cambia e questo si traduce necessariamente in una condizione “particolare” che va a inficiare la sicurezza dell’utente finale. Che si tratti di un genitore oppure di un amico è ovvio che la persona sarà pronta a rispondere, magari anche cliccare sul link o condividere il messaggio.
Tutte queste azioni però portano nella trappola perché offrono in pasto i dati personali, gli accessi bancari o, peggio, l’accesso diretto al proprio account. Se qualcuno accede al vostro Whatsapp ha l’occasione di avere praticamente un portafoglio di opportunità, leggere messaggi, prelevare foto e video personali, magari dove compaiono anche screen di carte di pagamento, leggere conversazioni private dove vengono inoltrati dati. Quindi è chiaro a tutti che anche hackerare un’app, cosa che lì per lì potrebbe sembrare “minore” ha una serie di conseguenze gravissime, soprattutto se si parla appunto di sistemi che sono così diffusi e che vengono impiegati nella vita di tutti i giorni dagli utenti.