Una nuova tassa inaugura il 2025 e questa volta preoccupa molto tutti gli utenti, poiché riguarda proprio Internet.
Si tratta di una questione che sta già facendo discutere da tempo, ma di cui moltissimi non hanno consapevolezza, poiché si tratta di un argomento molto particolare che non è stato affrontato dai media con molta incidenza. Questo spiega perché tantissimi cittadini non sanno cosa stia accadendo.
La novità riguarda proprio gennaio: un aumento economico che è stato inserito all’interno della legge di bilancio e che darà vita a un costo aggiuntivo per tutti coloro che hanno in casa l’ADSL.
Nuova tassa sulla connessione: chi dovrà pagare di più
La novità riguarda una legge connessa a un emendamento di Fratelli d’Italia, che si focalizza propriamente sull’ADSL come sistema di connessione da progressivamente deporre in favore della fibra ottica, che si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale. Il problema principale, chiaramente, è che la fibra ottica ha dei costi differenti, ma anche che ci sono zone che non sono ancora coperte dal servizio e che potrebbero quindi riscontrare alcune problematiche di tipo strutturale.
L’emendamento è stato oggetto di aspre critiche, soprattutto da parte dell’Associazione Italiana Internet Provider e di Federconsumatori, dal momento che sono stati individuati dei costi accessori che potrebbero ricadere sui cittadini. Il problema, infatti, è che l’emendamento propone un aumento del 10% dei servizi a partire proprio da gennaio, con l’obiettivo di finanziare, mediante questa raccolta economica, lo sviluppo della fibra ottica. In pratica, coloro che hanno ancora l’ADSL dovranno pagare una maggiorazione sul costo relativo al proprio servizio, al fine di garantire la diffusione di un sistema nuovo e più valido per tutti.
Si tratta però di una questione molto delicata, poiché non tutti hanno effettivo accesso alla fibra ottica, senza contare che ci sono delle limitazioni di cui bisogna prendere atto, poiché spesso nelle abitazioni di vecchia data i cavi interni non consentono di sfruttare la fibra ottica, ma sono comunque connessi alla ADSL. Potrebbe trattarsi, dunque, dell’ennesima batosta per l’utente finale, che, non avendo altra alternativa, sarà costretto a pagare la maggiorazione direttamente in bolletta.
“A partire dal 1° gennaio 2025, per tutti i servizi in rame, in corso di erogazione è applicato un incremento dei prezzi pari al 10 per cento, del valore complessivo. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, presso la Presidente del Consiglio dei ministri, è istituito un Fondo per lo switch off alimentato con i proventi di cui al precedente comma 11, al fine di contribuire al sostenimento degli oneri di tutti gli operatori per la migrazione degli utenti verso le reti a banda ultra larga ad altissima capacità” si leggeva nel documento apposito ma c’è una buona notizia. Questo emendamento proposto è stato ritirato, non diventerà attuativo e quindi gli utenti non avranno ulteriori costi a carico.