Come si fa

Marca da bollo digitale: cos’è e come funziona @e.bollo

Grossi passi stanno avvenendo nella Pubblica Amministrazione, per avvicinare i cittadini ai servizi spesso difficilmente accessibili o che richiedono lunghe file e spostamenti. Un o di essi è la creazione dell’@e.bollo, un servizio sviluppato dall’Agenzia delle Entrate.



Nell’era della digitalizzazione, anche una procedura semplice come acquistare una marca da bollo si è adeguata al nuovo corso. L’@e.bollo, sviluppato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), rappresenta una innovazione non da sottovalutare.

Cos’è l’@e.bollo e a cosa serve?

L’@e.bollo è il servizio sviluppato dall’Agenzia delle entrate in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), grazie al quale i cittadini possono pagare online l’imposta di bollo dovuta sulle istanze trasmesse in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti e provvedimenti elettronici.

Si tratta di un documento informatico che associa un Identificativo Univoco Bollo Digitale (IUBD) all’impronta del documento (hash) da assoggettare a imposta. In pratica, è come avere una marca da bollo virtuale, ma con il vantaggio di poterla acquistare e utilizzare direttamente online.

Lo scopo è ovviamente semplificare il pagamento dell’imposta di bollo. Grazie a questo servizio, non è più necessario recarsi fisicamente in tabaccheria o in altri punti vendita per acquistare le marche da bollo tradizionali. Tutto può essere fatto comodamente da casa o dall’ufficio, attraverso un computer o uno smartphone.

Come funziona il bollo digitale?

Per utilizzare il servizio @e.bollo, è sufficiente individuare il documento che necessita dell’imposta di bollo (come un’istanza o un atto notarile) e, successivamente, accedere al portale online di @e.bollo. Da lì, si procede all’acquisto della marca da bollo digitale, scegliendo il metodo di pagamento più comodo.

Una volta effettuato il pagamento, l’Identificativo Univoco Bollo Digitale (IUBD) viene associato in maniera univoca e inscindibile all’impronta digitale del documento. A questo punto, il bollo digitale viene automaticamente apposto sul documento in formato elettronico, completando così l’operazione.

Quali documenti richiedono l’@e.bollo

L’@e.bollo è obbligatorio per tutti i documenti trasmessi in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti e provvedimenti elettronici, come ad esempio istanze di partecipazione a concorsi pubblici, domande di certificati e autorizzazioni, ricorsi amministrativi, atti notarili trasmessi telematicamente.

I soggetti coinvolti nel servizio perciò sono innanzitutto i cittadini, le imprese e i professionisti che devono assolvere l’imposta di bollo sulle istanze trasmesse in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti. Le Pubbliche Amministrazioni o qualsiasi Ente o Autorità competente che ricevono un’istanza per via telematica ed emettono i relativi atti o provvedimenti. Gli intermediari della riscossione (Prestatori di Servizi di Pagamento – PSP) convenzionati con l’Agenzia delle entrate per lo svolgimento del servizio @e.bollo.

Chi può utilizzare l’@e.bollo e quanto costa

L’importo dell’imposta di bollo è fissato per legge e varia a seconda del tipo di documento. In generale, il costo della marca da bollo digitale è lo stesso della marca da bollo tradizionale.

Quindi non solo domicilio digitale, app IO, Spid e pagamento online di multe.

Maria Grazia Cosso

Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.

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Maria Grazia Cosso

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