Negli ultimi anni si è diffuso con particolare interesse il 5G e non sono mancate le problematiche, soprattutto le domande riguardo ai rischi per la salute legati a questa nuova tecnologia.
All’inizio, la sua diffusione è stata limitata, per poi diventare sempre più attuale, anche se ovviamente è un processo ancora in corso. Molti utenti comprendono i vantaggi di questo nuovo sistema, come la connessione ad alta velocità, sempre più stabile, e i tempi di latenza sensibilmente ridotti, ma sono anche molto timorosi riguardo agli effetti che questa tecnologia potrebbe avere sulla salute.
Nel corso del tempo sono stati effettuati numerosi studi, anche per contrastare le fake news che, soprattutto nelle fasi iniziali della diffusione, si sono propagate a macchia d’olio, proponendo rischi e pericoli per la salute che risultavano sostanzialmente inesistenti. Senza contare poi le preoccupazioni per l’impatto ambientale e le conseguenze che questa innovazione avrebbe potuto portare.
5G, tutta la verità sulle nuove connessioni
Al momento, la certezza è che non ci sono studi che confermino in qualche modo che il 5G sia una tecnologia pericolosa per la salute. Ovviamente, prima di poter avere un quadro completo della situazione, ci vorranno anni, come è sempre accaduto in passato, per comprendere la portata della connettività e degli standard anche precedenti.
Le preoccupazioni derivano dal fatto che la rete 5G utilizza frequenze più elevate rispetto al 4G, ma molti non specificano che vengono utilizzati segnali di potenza inferiore e che la capacità di penetrazione delle onde elettromagnetiche è molto bassa. Di conseguenza, non sarebbe in grado di causare danni al corpo umano. Quindi, pur mancando allo stato attuale ricerche complete per fornire informazioni precise in merito, è chiaro che, con molta probabilità, non ci saranno ripercussioni negative, come non ci sono state nemmeno in passato.
Chiaramente, è sempre indispensabile utilizzare con consapevolezza dispositivi come i telefoni cellulari, che vengono largamente impiegati nella vita quotidiana e per i quali sono state emesse raccomandazioni molto precise per limitare eventuali danni marginali dovuti alle onde elettromagnetiche. Per quanto riguarda il 5G in Italia, gli operatori useranno le frequenze da 700 MHz, 3,7 GHz e 26 GHz. Le prime due, nello specifico, sono le stesse su cui vengono trasmessi i segnali del digitale terrestre, quindi sono già ampiamente testate e in uso.
La terza frequenza, quella più alta, utilizza comunque un segnale inferiore a quello del 4G, quindi le antenne saranno distribuite in modo capillare, ma mantenendo i livelli sotto la soglia di sicurezza. Per quanto riguarda le emissioni dei dispositivi mobili dotati di antenna 5G, è chiaro che, se il prodotto viene utilizzato come indicato nelle specifiche del produttore e non vengono effettuate manomissioni o usi diversi da quelli regolamentati, non dovrebbero esserci problemi.