Una nuova allerta si è diffusa anche in Italia e questa volta a preoccupare gli utenti è qualcosa di totalmente inaspettato.
Siamo abituati a identificare problematiche che riguardano tendenzialmente quelli che sono i prodotti di uso comune, come ad esempio gli smartphone, i computer e, quindi, quella tecnologia ad ampio spettro che utilizza le connessioni.
Più difficilmente si parla di altri prodotti, ed è chiaro quindi che, quando si mette in ballo qualcosa come lo strumento televisivo, che di solito è considerato un prodotto per l’intrattenimento di tipo sicuro e tradizionale, è evidente che tutti coloro che apprendono quello che sta accadendo hanno una reazione diretta.
TV a rischio, furto di identità: cosa fare
Si tratta, in modo particolare, delle IPTV, che potrebbero nascondere, in pratica, un malware che non soltanto si insinua nel dispositivo, ma se ne serve proprio per spiare la persona e quindi prelevare tutta una serie di informazioni o addirittura registrare, quindi monitorare la famiglia e servirsi di questi dati raccolti nel tempo per andare poi, eventualmente, anche a richiedere un riscatto.
La compromissione dei dati personali è chiaramente un problema molto serio, di cui bisogna comprendere l’estensione. Il problema maggiore resta la consapevolezza, poiché, di fatto, per quanto le forze dell’ordine siano perennemente al lavoro per limitare tutte quelle che sono le difficoltà e, quindi, anche le caratteristiche di questi strumenti che possono veicolare i problemi, è chiaro che l’unico modo effettivo per potersi difendere è dato, certamente, dalla consapevolezza, quindi dalla conoscenza di quelli che sono i rischi che possono portare le persone a comprendere se stanno commettendo un errore e se ci sono possibili problemi severi.
Al di là di quelle che sono le IPTV illegali, che chiaramente prevedono delle sanzioni anche molto severe per l’utilizzo, ci sono una serie di strumenti che sono invece gratuiti o anche fruibili. Il problema è che, quando le persone vanno a scaricare questi prodotti, non si rendono magari conto se effettivamente stanno accedendo a un contenuto che è legale o meno, oppure non si rendono conto se stanno scaricando quel dato sistema che magari hanno sentito in un video o letto da qualche parte, o se per caso stanno scaricando applicazioni fake, che vanno a imitare in tutto e per tutto quello che stanno cercando, ma che nascondono delle insidie, come in questo caso, dei malware che vanno a spiare gli utenti.
Quello che è chiaro, anche in base alle ricerche effettuate in materia, è che nessuno strumento che abbia una connessione internet, in qualche modo, o che si connetta ad un altro prodotto dotato di connessione web, è al sicuro. Il caso forse più emblematico è dato proprio dagli spazzolini automatici, che sono stati oggetto sostanzialmente di un hackeraggio. Parliamo di un prodotto banalissimo, quanto uno spazzolino elettrico, che ha subito una violazione perché si connetteva allo smartphone e quindi è un dispositivo dotato di connessione.