Un messaggio sta creando un certo scompiglio: riporta un addebito da 5.000 euro, che chiaramente ha generato il panico.
Non è la prima truffa che circola online, ma questa sicuramente ha dei contorni inquietanti che stanno preoccupando non poco l’utente finale. Il problema è che, negli ultimi giorni, si sta diffondendo sempre di più e sfrutta sostanzialmente dei messaggi fraudolenti che arrivano alle vittime, le quali, spaventate, rispondono immediatamente, dando vita a una serie di azioni che si ripercuotono in maniera gravosa, soprattutto dal punto di vista finanziario.
Il messaggio in questione invita a contattare un numero di telefono per avere informazioni in seguito a un bonifico errato di 5.000 euro. Si tratta quindi di un tipo di frode che mira a rubare sia i dati personali che, ovviamente, gli accessi ai conti correnti.
Nuova truffa bancaria: finto addebito, ti portano via tutto
Riconoscere le truffe è fondamentale, ma è anche sempre più difficile, perché queste non solo sono molto più articolate e complesse, ma sfruttano ogni tecnologia possibile per diventare avanzate e quindi blindatissime. La nuova truffa che si sta diffondendo negli ultimi giorni parla di un addebito di quasi 5.000 €, accompagnato da un numero da poter contattare per avere informazioni. Il messaggio che si riceve è più o meno il seguente: “Richiesta di addebito di 4.900 €, confermato. Per informazioni o per bloccare il pagamento, ci contatti al [numero di telefono]”.
Ovviamente, la cifra è così elevata che va a provocare una reazione immediata. Nella maggior parte dei casi, le persone non si fermano nemmeno a leggere ciò che è scritto e, chiaramente, da quel momento in poi non ragionano più. Questo li spinge a contattare il numero per cercare di bloccare immediatamente il pagamento, ma è chiaro che si tratta di un raggiro.
Il meccanismo è molto semplice, eppure fa leva su qualcosa che giustamente desta preoccupazione nell’utente finale. Per capire se si tratta di un messaggio autentico o di una truffa, è importante sempre notare se ci sono eventuali anomalie, o soprattutto se vengono richiesti dati personali, e fare attenzione agli errori grammaticali e stilistici.
Là dove ci sia anche un minimo sospetto, è sempre importante contattare in maniera autonoma, quindi senza rifarsi alle indicazioni presenti, come rispondere al telefono o al messaggio o alla mail, ma chiamando direttamente il numero verde della banca e chiedendo se ci sono stati dei contatti e se, per caso, quel messaggio è di tipo fraudolento. Meglio fare questo passaggio e avere conferma da parte dell’istituto bancario che c’è o meno una questione aperta, piuttosto che ritrovarsi in situazioni piuttosto gravi.
La cosa fondamentale è non condividere mai dati sensibili con nessuno e in nessun caso, poiché la banca, come gli altri enti, non chiederà mai di ottenere elementi riservati, come i dati personali.