Quando si parla di tracciamento, solitamente tutti concentrano l’attenzione principalmente sullo smartphone e quindi sul GPS, che può essere un pericolo se finisce nelle mani sbagliate.
La questione che sta emergendo però è molto diversa e riguarda qualcosa di veramente particolare. Si tratta infatti di una preoccupazione che adesso viene estesa e che ha addirittura chiamato in causa le autorità per delle analisi relativamente a pericoli di cui nessuno poteva sospettare.
La tecnologia è un vantaggio e porta anche tantissimi benefici. Tuttavia, è bene specificare sempre che ci sono comunque dei pro e dei contro, e soprattutto che tutto ciò che è connesso a internet e che in qualche modo raccoglie dei dati può diventare un principio di pericolo laddove vi siano delle condizioni errate.
Allarme per tutti: l’auto ti traccia, attenzione
La questione però riguarda al momento un prodotto di uso comunissimo, ma che nessuno poteva immaginare diventasse pericoloso dal punto di vista della sicurezza. In questo senso, appunto, si tratta infatti di auto che tracciano i guidatori. Una questione su cui vorreste fare attenzione, tanto che è intervenuta la Federal Trade Commission (FTC), che ha determinato come alcune aziende abbiano raccolto e utilizzato dati sensibili dei guidatori senza il loro consenso. I dati, nello specifico, servivano per determinare delle variazioni sui premi assicurativi, quindi si tratta di qualcosa di molto importante a cui fare attenzione.
Sono delle pratiche che non possono essere utilizzate e quindi questo spiega perché siano addirittura intervenute le autorità. Appunto, la FTC ha rilevato come alcune aziende andassero a raccogliere non solo la geolocalizzazione ogni tre secondi, quindi si tratta di qualcosa di praticamente costante, ma addirittura raccoglievano dati sulla frenata e sulla velocità di andamento della vettura. Questi poi venivano venduti ad aziende tedesche, che si occupavano chiaramente di effettuare delle segnalazioni per variare i premi assicurativi.
Sono diverse le aziende che sono state chiamate in causa in questo senso ed è ovvio che in nessun modo i prezzi delle assicurazioni possono subire delle variazioni su queste condizioni: devono essere fissati in modo generico o comunque avere una base di oggettività che valga per tutti.
Sono molteplici le assicurazioni, anche le aziende di auto, che sono finite nell’occhio del mirino. Ed è chiaro che quello che è accaduto negli Stati Uniti fa pensare, perché determina un’esposizione non da poco che potrebbe avvenire in qualunque altra parte del mondo e che riguarda un po’ quelli che sono i prodotti di uso comune.
bNon è un caso se ultimamente si è parlato di tracciamento da parte di prodotti impensabili, come la televisione, piuttosto che la raccolta dati che avviene con gli elettrodomestici, addirittura con il frigo, con i robot per le pulizie, con la friggitrice ad aria: tutti i prodotti che sono praticamente ormai presenti in ogni casa e che possono determinare un principio di pericolo, da un lato per gli hacker, quindi per soggetti terzi che accedono con scopi ovviamente fraudolenti a questi sistemi, e dall’altro però una raccolta dati che avviene in maniera eccessiva, anche se legale, e quindi perfettamente accettata da parte dell’utente, che molto spesso è distratto e non legge, non approfondisce quello che va ad accettare, oppure in maniera subdola e comunque non sempre legale, come dimostra appunto quanto avvenuto negli Stati Uniti.