Ammettiamolo: quando vedo un paio di auricolari true wireless venduti a poco più di 40 euro, di solito mi viene spontaneo chiedermi dove sia il trucco. Basta un suono troppo piatto o un design plasticoso e il mio scetticismo trova subito conferma.
Questa volta, però, i Redmi Buds 6 hanno messo in crisi i miei pregiudizi iniziali. Ho aperto la scatola con l’aria di chi si prepara a sparare a zero, ma mi sono dovuto trattenere: con il passare dei giorni mi sono reso conto che, per il loro prezzo, questi auricolari offrono un pacchetto più che decoroso, con alcune chicche interessanti.
Certo, mancano alcune feature (come l’equalizzazione personalizzata) e alcune impostazioni sono limitate all’ecosistema Xiaomi. Ma, a circa 43 euro, il rapporto qualità-prezzo resta difficilmente battibile.
+ Bassi potenti e ben definiti
Indice
Design e comfort
La prima cosa che mi è saltata all’occhio (anzi, all’orecchio) è il design minimale e il peso piuma. Ogni auricolare si aggira intorno ai 4 grammi, mentre il case è così leggero che quasi scompare in tasca. Quando li ho indossati, non ho avvertito quelle fastidiose pressioni che a volte si sentono con gli auricolari più economici. L’estetica è sobria e, sebbene non vincerà premi di design, fa la sua figura grazie al classico colore bianco o nero (a seconda della variante) con finitura liscia.
Un altro punto a favore è la resistenza a polvere e schizzi d’acqua con certificazione IP54: non vuol dire che potete tuffarvi in piscina, ma non c’è da preoccuparsi se vi colpisce la pioggia o se sudate un po’ troppo durante la palestra.
Specifiche tecniche: un mix che sorprende
Non aspettatevi la stessa scheda tecnica degli auricolari top di gamma, ma c’è di che sorridere:
- Driver dinamici da 12 mm: generosi per questa fascia di prezzo, producono bassi ben presenti e alti discreti, il tutto senza cadere in distorsioni fastidiose anche a volumi sostenuti.
- Bluetooth 5.3: lo standard più recente garantisce connessioni più stabili e consumi ridotti rispetto alle versioni precedenti.
- AI Noise Reduction nelle chiamate: non è la cancellazione attiva del rumore (ANC) ma una riduzione digitale che si percepisce soprattutto nelle conversazioni, quando i Buds 6 filtrano i rumori ambientali per far risaltare la voce.
- Fast Pair di Google: basta avvicinare la custodia aperta al telefono (che supporti questa funzione) e l’abbinamento si completa in pochi tocchi, senza dover entrare nel menu Bluetooth.
- Connettività doppia: per chi salta spesso tra smartphone, tablet o PC, poter mantenere la connessione su due dispositivi contemporaneamente è un toccasana. Passare da una chiamata su telefono a un video su laptop diventa immediato.
- Rilevamento indossato: i Buds 6 si accorgono automaticamente se li togli dall’orecchio, mettendo in pausa la riproduzione. Quando li rimetti, la musica ricomincia da dove avevi lasciato.
Facili da usare (soprattutto se hai uno Xiaomi)
Una delle note dolenti è che alcune funzioni extra sembrano essere “amiche” soltanto dei dispositivi Xiaomi, Redmi e POCO. Ad esempio, la finestra di pairing rapido si attiva in modo automatico quando apri il case se hai uno smartphone del brand; allo stesso modo, nell’app companion trovi più impostazioni utili, che su altri telefoni Android non sono sempre disponibili.
Peccato, perché questa politica di “features bloccate” rischia di essere un boomerang nell’esperienza utente, soprattutto se hai un dispositivo di un’altra marca. Un esempio lampante è l’assenza di un’equalizzazione personalizzata per chi non utilizza l’ecosistema Xiaomi: se sei un audiofilo e vuoi intervenire sui livelli di bassi, medi e alti, potresti rimanere a bocca asciutta. Di base, però, i Buds 6 offrono un profilo sonoro che va bene per l’uso di tutti i giorni: musica pop, podcast, serie TV e persino il gaming casual.
Qualità audio e prestazioni
La domanda che mi sono posto fin dall’inizio è: “Suonano veramente bene o sono solo un bluff da 40 euro?”. La risposta, sorprendentemente, è molto positiva. Le frequenze basse si fanno sentire senza coprire tutto il resto, i medi restano abbastanza chiari e i suoni più alti non risultano striduli. È chiaro che se li confronti con auricolari top di gamma da 200 euro, qualche differenza si nota, ma devi ricordarti che questi costano praticamente un quinto.
Per le chiamate ho testato i Buds 6 in situazioni diverse: dalla classica passeggiata in città con auto e motorini di passaggio, a una stanza silenziosa. Nel primo caso, l’AI Noise Reduction filtra quel minimo di rumore di fondo, facendo risultare la voce più pulita dall’altra parte della “cornetta” digitale. Non è la perfezione (il rombo di un camion in accelerazione lo sentiranno comunque), ma per la fascia di prezzo è più che sufficiente.
Autonomia e ricarica
La confezione include ovviamente la custodia, che fa anche da caricabatterie portatile. Redmi dichiara un totale di 30 ore di ascolto sommando le ricariche nel case, mentre i singoli auricolari arrivano a circa 6 ore con una singola carica (il dato può variare in base al volume e al tipo di contenuto che stai riproducendo).
La ricarica avviene tramite un ingresso USB-C, un altro punto a favore per la comodità: niente cavi proprietari da rincorrere in giro per casa. La custodia supporta anche una sorta di ricarica rapida: bastano una decina di minuti per ottenere quasi due ore di ascolto, perfetto se sei in ritardo e ti serve un boost veloce di batteria.
Rapporto qualità-prezzo
Eccoci al vero asso nella manica: i Redmi Buds 6 costano intorno ai 43 euro. Certo, i prezzi di listino possono variare a seconda delle promo del momento, ma restiamo comunque su una fascia super accessibile. Ci sono auricolari in circolazione che costano facilmente cinque volte tanto e che non offrono necessariamente una qualità audio superiore.
O meglio, magari hanno qualche funzione in più o un marchio più blasonato, ma se il tuo obiettivo principale è ascoltare musica con una buona resa, telefonare senza disturbare troppo i tuoi interlocutori e avere un design comodo, questi Buds 6 sono un acquisto davvero intrigante.
Che faccio, compro?
Se anche voi, come me, vivete con il dubbio costante che “chi meno spende, più spende” (cioè che alla fine i dispositivi ultra-economici ci facciano pentire di non aver investito qualche soldo in più), probabilmente resterete colpiti in positivo. I Redmi Buds 6 hanno superato diverse prove sul campo: audio decente, chiamate pulite, batteria che non ti molla a metà giornata e compatibilità con Google Fast Pair, oltre alla comoda doppia connessione che permette di avere più dispositivi connessi contemporaneamente.
I compromessi ci sono, su tutti le funzioni limitate all’ecosistema Xiaomi/Redmi/POCO e la mancanza di un’equalizzazione personalizzata, che avrebbe fatto comodo a chi desidera modificare i parametri audio nel dettaglio. Però, considerando che parliamo di auricolari dal prezzo più vicino ai 40 che ai 50 euro, è difficile essere troppo critici.
In sintesi, se vuoi un paio di auricolari true wireless da usare tutti i giorni, senza tante pretese ma con un minimo di accortezza in più rispetto ai modelli “da discount tecnologico”, i Redmi Buds 6 sono un candidato fortissimo. Non aspettarti funzioni da top di gamma, ma se il tuo obiettivo è un rapporto qualità-prezzo ai limiti dell’incredibile, questi auricolari potrebbero diventare il tuo nuovo punto di riferimento e potrebbero essere il compagno di viaggio ideale per Redmi Note 14 Pro, lanciato da pochissimo e già tra i best buy.