Un nuovo virus si è diffuso anche in Italia e preoccupa molto, dal momento che si tratta propriamente di un attacco ai sistemi bancari.
Un malware coordinato a livello mondiale che coinvolge tutte le banche e va a rubare le credenziali di accesso degli utenti, consentendo agli hacker di poter, senza problemi, non solo entrare direttamente nei sistemi bancari dei soggetti a cui vengono prelevati i dati di accesso, ma addirittura determinare problematiche come furto di dati e accesso diretto ai sistemi personali, andando così anche a eludere quelle che sono le avvisaglie per l’utente finale che potrebbero metterlo in guardia da un uso improprio dei dispositivi e, quindi, anche degli accessi.
Solitamente, infatti, l’utente che utilizza le carte di pagamento, sia di credito che di debito, e che ha un conto corrente, ha ovviamente attivo sul suo dispositivo la notifica per i pagamenti oppure per l’emissione dei bonifici.
Virus bancario fa tremare l’Italia: cosa sta accadendo
Il problema è che, nel momento in cui gli hacker prendono il controllo di questi sistemi, non soltanto accedono liberamente alle app bancarie e ai siti internet, ma hanno il controllo del telefono e del computer e, di conseguenza, riescono a non notificare tutte quelle che sono le movimentazioni economiche. Questo è un problema, perché l’utente si rende conto solo troppo tardi che c’è qualcosa che non va sul suo conto e quindi può intervenire quando ormai il danno è stato fatto.
A scoprire queste sofisticate operazioni sono stati gli specialisti, che hanno identificato addirittura due diversi malware che sono in grado di rubare tutto in maniera molto veloce. Il primo è GigaBud, che si focalizza sul furto delle credenziali, in modo particolare per le app bancarie, attraverso delle applicazioni o dei siti di phishing. L’altro malware si chiama SpyNote ed è pericoloso perché consente, in pratica, di prendere il controllo del dispositivo, registrare i contenuti, rubare i dati, tracciare le posizioni e quindi dare agli hacker tutte le informazioni che consentono successivamente anche di estorcere denaro con minacce subdole agli utenti finali.
Sono state prese di mira ben 50 applicazioni bancarie e 10 di tipo finanziario. Quindi, è chiaro che si tratta di una questione molto seria. I ricercatori hanno identificato undici server di controllo da remoto e 79 siti web che sono stati coinvolti in questa truffa. Il problema è che questi siti sono praticamente identici ad altri famosi e quindi è molto plausibile, anche facile, che l’utente si confonda e che in quel momento non si renda conto di trovarsi di fronte a una questione fraudolenta.