Una novità importante riguarderà sostanzialmente tutti gli utenti, in modo particolare in Italia. Il cambiamento sta avvenendo proprio all’interno del paese.
Si tratta di qualcosa che va a stravolgere l’utilizzo dei dispositivi online, che ovviamente è pronto a scrivere una pagina di una storia di cui molti non credevano ci sarebbe stata, fino all’effettiva creazione.
A riportare la variazione è proprio il Digital Service Act, che stabilisce dei criteri e serve sostanzialmente a nominare degli enti e delle società con capacità particolari e competenze specifiche per identificare quelli che sono contenuti illegali. Indipendentemente dalla fornitura o dalla piattaforma, andranno a segnalare in modo specifico, in Italia, se ci sono elementi che indicano abusi, come previsto dalla normativa.
Controlli a tappeto online: cosa sta accadendo
La decisione è stata approvata dalla delibera 26-25 cons, ed è fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la proprietà intellettuale e commerciale, in modo particolare le truffe nel settore digitale, che sono sempre all’ordine del giorno.
All’interno delle novità normative, questa è una variazione significativa che potrà avere ripercussioni molto importanti anche a livello europeo. Chiaramente, oggi le piattaforme sono molteplici e i contenuti sono tantissimi, il che rende molto complesso riuscire a gestirli tutti senza incorrere in errori. Per creare un ecosistema digitale più autorevole e soprattutto trasparente, e per evitare che gli utenti si trovino a dover fare i conti con materiale inappropriato, è stata determinata questa novità, che riguarderà tutti. Le tipologie di contenuti sono state variate, e quindi è chiaro che ci sarà anche una qualità migliore dei servizi offerti.
I criteri stabiliti dall’articolo 22, paragrafo 2, del Digital Service Act, specificano quelli che sono i requisiti previsti e indispensabili ai fini del controllo di cui sopra, che serviranno alle società che si occupano di questa gestione «capacità e competenze particolari ai fini dell’individuazione, identificazione e notifica di contenuti illegali; sono indipendenti dai fornitori di piattaforme on line e sono in grado di svolgere tale attività di segnalazione in modo diligente, accurato ed obiettivo».
Tutti i soggetti sono tenuti a chiamare o contattare per eventuali contenuti illeciti e sono chiaramente obbligati a mantenere standard elevati di trasparenza. Ogni anno, dovranno pubblicare una relazione che contenga tutte le indicazioni previste. La durata dell’istruttoria, al principio, è di 60 giorni, ma ovviamente questo sistema sarà fondamentale non soltanto per i grandi colossi tech, ma anche per i piccoli detentori di proprietà intellettuale, che in questo modo potranno far valere la loro voce.