Quando si parla di truffe online, ovviamente gli utenti sono sempre molto spaventati, perché sanno benissimo quanto può essere invasiva una truffa e che cosa implica.
Questo sia dal punto di vista del furto dei dati personali, sia delle conseguenze proprie, quando si tratta di eventuali ricatti legati a foto, video, furto di dati bancari, che possono portare a prelievi di denaro non autorizzati e così via.
Di recente si è diffusa quella che viene denominata la “truffa del mulo di denaro”, ed è importante che gli utenti sappiano riconoscerla, perché cambia leggermente il suo assetto, ma è sempre la stessa e può causare danni ingenti, con conseguenze disastrose, sia dal punto di vista economico che personale.
La truffa del mulo dilaga online: interviene l’Europol
L’obiettivo è chiaramente sempre quello economico, quindi il fine ultimo è guadagnare dalla truffa. Il problema è che quello che avviene prima, che porta poi i truffatori e gli hacker a raggiungere il loro obiettivo finale, può variare molto, quindi essere più o meno disastroso per l’utente finale.
Questo tipo di truffa viene propagato tramite email, app di messaggistica (soprattutto quelle più famose, come WhatsApp e Telegram), o ancora tramite social network come Instagram, TikTok e simili. Più difficilmente vengono utilizzati gli SMS, che sono oggi meno adoperati per le truffe, poiché sono passati un po’ di moda. I criminali, in questo caso, utilizzano questo schema da un lato per riciclare denaro e dall’altro per determinare un rapporto di fiducia, da cui appunto il termine “mulo di denaro”.
La versione iniziale prevede che l’utente riceva delle somme di denaro. Inizialmente, le somme non sono particolarmente elevate, quindi non lasciano pensare che ci sia chissà che cosa dietro, ma magari solo qualche favore in cambio di denaro. Il primo problema è che la persona, per ricevere questi soldi, offre i suoi dati personali: nome, cognome, IBAN, tipologia di banca.
L’hacker, che si trova dall’altra parte, può utilizzare queste informazioni per compiere azioni fraudolente. Le persone più vulnerabili sono soprattutto giovanissimi, studenti, persone in difficoltà economica, disoccupati e tutti coloro che cercano un’opportunità di guadagno facile. È chiaro che, utilizzando questa scusa dei soldi facili, è molto facile che le persone, dall’altra parte, cadano nella truffa senza preoccuparsi delle possibili conseguenze.
La situazione però è così grave che addirittura l’Europol, proprio su questa pratica, ha voluto elencare i segnali principali da prendere in considerazione per proteggersi. Hanno specificato di fare attenzione a persone che promettono guadagni facili, soprattutto in formula illegale, quindi senza contratti, senza documenti scritti, ecc. Attenzione alle email che promettono servizi gratuiti, a siti internet fraudolenti, a messaggi che invogliano a fare delle azioni sospette, alle richieste di utilizzare il proprio conto corrente bancario o comunicazioni di transazioni che avvengono solo online, e soprattutto a presunti lavori che potrebbero portare a ottenere guadagni facili.