!["Usati ma venduti come nuovi"](https://www.mistergadget.tech/wp-content/uploads/2025/02/donna-sconvolta-11022025-mistergadget.tech_-1024x683.jpg)
Venduti come nuovi, i dispositivi sono usati: boom di segnalazioni (mistergadget.tech)
Una notizia veramente preoccupante per gli utenti, in quanto si tratta di dispositivi tecnologici largamente diffusi, venduti come nuovi, ma che in realtà erano usati.
Quello che è emerso ha suscitato una certa attenzione a livello internazionale. Si tratta infatti di prodotti che sono stati venduti come nuovi, ma che erano in realtà dispositivi usati, spacciati per nuovi quando, di fatto, non lo erano. Inizialmente ci sono state alcune segnalazioni, ma poi la questione si è diffusa sempre più, fino a determinare una valanga di segnalazioni che hanno confermato come si trattasse effettivamente di dispositivi usati, addirittura con migliaia di ore di utilizzo alle spalle.
Le indagini hanno rivelato che quelli che venivano venduti come nuovi non lo erano e provengono dalla Cina, dove venivano utilizzati, ricondizionati e successivamente manipolati per azzerare lo storico, per poi essere immessi sul mercato come nuovi. I primi casi sono stati segnalati all’inizio del 2025, quando alcuni consumatori hanno notato delle anomalie. Il problema si è poi intensificato con oltre 200 casi confermati tra Europa, Australia, Thailandia, Giappone e tanti altri paesi.
Venduti come nuovi, i dispositivi sono usati: boom di segnalazioni
La notizia riguarda Seagate, una delle aziende più famose per la produzione di hard disk, che sono stati venduti come nuovi, ma secondo le indagini, i documenti e le segnalazioni degli utenti, questi in realtà erano già stati utilizzati. L’azienda ha però declinato ogni accusa, respingendo l’idea che questi dispositivi provenissero dai suoi canali ufficiali. La responsabilità, quindi, è limitata agli acquisti diretti, ovvero quelli effettuati tramite il sito ufficiale.
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Il caso ha sollevato preoccupazioni in termini di sicurezza e di affidabilità dei rivenditori. Quando si parla di manipolazione degli hard disk, ci si riferisce a qualunque tipo di modifica o scrittura che possa poi risultare rilevante. Le catene di distribuzione coinvolte sono tantissime e hanno reagito in modi diversi. Alcune hanno scelto di offrire rimborsi e sostituzioni, accettando il problema evidente. Altri, invece, hanno istituito servizi di assistenza dedicati, mentre alcuni rivenditori stanno verificando la situazione prima di procedere con eventuali azioni correttive, per essere certi che il problema sia effettivamente riscontrabile.
Molti utenti hanno spiegato di aver acquistato da rivenditori affidabili, quindi non pensavano di trovarsi di fronte a questo problema. Tuttavia, Seagate ha preso le distanze dallo scandalo, spiegando che questi hard disk non provengono dalla sua linea operativa. La società ha anche avviato un’indagine interna per capire, insieme alle autorità, se ci sono i margini per parlare di frode, confermando di essere a sua volta vittima di un inganno.