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Mai sentito parlare di Open Source? E di GNOME? Se sai di cosa stiamo parlando, forse sarai al corrente delle ultime novità grafiche introdotte. Altrimenti, abbiamo preparato per te una breve guida per capire meglio e scoprire di quest’ambiente desktop libero.
Indice
Sin dall’alba dello sviluppo software, degli store e più in generale di Internet, si cerca la gratuità dei servizi. Un pò per la filosofia ‘perchè pagarlo se posso averlo gratis?’, un pò perchè la nascita di uno strumento così potente forse aveva proprio questo scopo: fornire a tutti la conoscenza e gli strumenti di connettersi al mondo, gratuitamente. Le cose sono cambiate ma esistono ancora (per fortuna) alcuni sostenitori di questo pensiero.
Cosa vuol dire Open Source
Con il termine open source (sorgente aperta) si descrive un modello di software distribuito dove il codice sorgente è accessibile a tutti, permettendo uso, studio, modifica e distribuzione libera. Modello ovviamente in contrapposizione con l’idea di software proprietario che permette le sopracitate concessioni solo secondo i termini dettati dal detentore del Copyright.
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Considerato che la condivisione del codice è nata insieme all’informatica, piuttosto che di origini dell’Open Source potrebbe essere più appropriato parlare, invece, di origine del software proprietario. L’introduzione dei sistemi operativi rese possibile l’utilizzo dello stesso programma anche su hardware differente, aumentando così le possibilità di riutilizzo dello stesso codice e dunque l’utilità nell’impedire la duplicazione non autorizzata dei programmi. Inoltre, i software a pagamento spesso offrono multiple licenze per sostenere i costi di sviluppo, consentire alle aziende di generare profitti e offrire prodotti di alta qualità. Non bisogna però credere che a pagamento sia meglio: si tratta spesso di funzionalità extra, aggiornamenti ricevuti in anteprima, cose che non per tutti sono vincolanti nella scelta di un software a pagamento piuttosto che un’altro gratuito.
GNU e UNIX: il fondamento del software libero
GNU è un progetto collaborativo lanciato nel 1983 da Richard Stallman con l’obiettivo di creare un sistema operativo completo, simile a Unix, ma interamente composto da software libero. Il nome è un acronimo ricorsivo che sta per GNU’s Not Unix (GNU non è Unix). Unix è il sistema operativo storico che ha avuto un’influenza fondamentale sullo sviluppo di GNU, Linux e, di conseguenza, GNOME.
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Il Manifesto GNU, scritto sempre da Stallman nel 1985, è un documento fondamentale che delinea i principi e la filosofia del movimento del software libero. La Free Software Foundation (FSF), fondata anch’essa da Stallman, promuove il software libero, enfatizzando le libertà etiche dell’utente. Sebbene simili, il termine open source si concentra sulla disponibilità del codice, mentre software libero sui diritti dell’utente. Entrambi favoriscono la collaborazione e la trasparenza, ma con diverse sfumature.
Cos’è GNOME
Prima di parlare di GNOME, è doveroso inserire alcune nozioni di base, per i non addetti ai lavori.
Linux: il nucleo del sistema operativo
Linux è il kernel, il cuore del sistema operativo. È un software libero e open source, sviluppato da una comunità globale di programmatori. Linux fornisce le fondamenta su cui si costruiscono le distribuzioni Linux, come Ubuntu.
Ubuntu: una distribuzione Linux popolare
Ubuntu è una delle distribuzioni Linux più popolari e user-friendly. È basata su Debian e si distingue per la sua facilità d’uso, la vasta disponibilità di software e il forte supporto della comunità.
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GNOME: l’ambiente desktop predefinito (e non solo)
GNOME (GNU Network Object Model Environment) nasce con l’obiettivo di fornire un ambiente desktop completo e facile da usare per i sistemi operativi basati su Linux. La cosiddetta interfaccia grafica (GUI). La sua filosofia si basa sui principi del software libero, promuovendo la collaborazione e la condivisione. Nato nel 1997, GNOME si è evoluto costantemente, diventando uno degli ambienti desktop più popolari e apprezzati nel mondo Linux.
Offre ampie possibilità di personalizzazione, consentendo agli utenti di adattare l’ambiente desktop alle proprie esigenze. Le estensioni GNOME Shell consentono di aggiungere nuove funzionalità, modificare l’aspetto del desktop e personalizzare il comportamento delle finestre. I temi GNOME consentono di modificare l’aspetto delle icone, dei cursori e delle finestre.
GNOME Shell: il cuore dell’esperienza
GNOME Shell è l’interfaccia utente principale di GNOME, introdotta con GNOME 3. Offre una panoramica delle attività, che consente di visualizzare e gestire tutte le finestre aperte, e una potente funzione di ricerca integrata. Shell è altamente personalizzabile attraverso estensioni, che consentono di aggiungere nuove funzionalità e modificare l’aspetto del desktop.
GNOME include una suite di applicazioni integrate, progettate per integrarsi perfettamente con l’ambiente desktop. Software, un’applicazione per l’installazione e la gestione di software. File, gestore di file potente e intuitivo. Web, browser leggero e veloce. Mail, client di posta elettronica completo ed in fine calendario, un’applicazione per la gestione di appuntamenti e attività.
In fine è molto importante notare che GNOME è progettato per essere accessibile a tutti, con funzionalità integrate per utenti con disabilità.
In arrivo su GNOME una nuova interfaccia utente
Gli sviluppatori di GNOME hanno recentemente svelato una nuova veste grafica e una modifica del font predefinito per la loro prossima release. Questa scelta stilistica rappresenta un cambiamento significativo, ma non avrà ripercussioni sugli utenti di Ubuntu.
In passato, GNOME aveva già tentato di modificare il font, sostituendo Cantarell con il rinomato Inter, un carattere sans-serif open source adottato anche da Zorin OS, un’altra distribuzione Linux. Tuttavia, tale decisione fu revocata prima della distribuzione ufficiale a causa di difficoltà di integrazione con l’interfaccia e di problemi di compatibilità.
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Gli sviluppatori di GNOME intendono ritentare la modifica del carattere tipografico con la prossima versione, introducendo Adwaita Sans, una variante di Inter. La distribuzione di GNOME 48, prevista per aprile, sarà inclusa in Ubuntu 25.04. Tuttavia, poiché Ubuntu adotta un carattere tipografico personalizzato, questa modifica non influenzerà gli utenti del sistema operativo Canonical, che include anche modifiche e estensioni preinstallate alla GNOME Shell.
Tuttavia, per chi vuole, è comunque possibile su Ubuntu avere il font nativo dell’ambiente desktop poiché le modifiche potrebbero essere incluse negli archivi Plucky. Chiunque volesse quindi sostituire Ubuntu Mono con Adwaita Mono potrà quindi riuscirsi senza alcun problema.