Tv ti spia, come capirlo (mistergadget.tech)
Negli ultimi mesi si parla con particolare attenzione di elettrodomestici in grado di spiare gli utenti, quindi è importante fare chiarezza su questa situazione e soprattutto determinare quali sono i reali pericoli.
Spesso sentiamo parlare di prodotti che spiano gli utenti, ma siamo abituati a pensare che sostanzialmente veicoli di questo tipo si trovino esclusivamente con lo smartphone, il computer e dispositivi di uso comune. In realtà, la situazione è un po’ più articolata. È bene comprendere, infatti, quali sono le sfaccettature del caso, soprattutto come difendersi.
Quando si parla, infatti, di violazione, è importante capire che ci sono due grandi insiemi: da un lato la violazione intesa come attacco dall’esterno, quindi quando ci sono degli hacker o dei sistemi che comunque violano effettivamente la rete della privacy dell’utente per poter mettere a segno una truffa, per poter rubare i dati, per poter avere dei benefici economici fraudolenti. E quindi, tutto quello che viene definito come attacco vero e proprio dall’esterno.
Dall’interno, però, c’è poi un altro insieme che spesso è sottovalutato e che non è definibile come vera e propria violazione, anche se molto spesso viene erroneamente intesa in questo senso, in quanto talvolta sono gli utenti a conferire, accettando di condividere determinate informazioni. Quindi, in realtà, non si può parlare effettivamente di violazione, ma sicuramente c’è una condivisione di dati ed è più doveroso parlare di un’abitudine consolidata a cliccare troppo facilmente “condividi”, “accetta”, “ok” senza andare a leggere le specifiche e quindi senza comprendere effettivamente la portata delle proprie decisioni.
Negli ultimi tempi sono emersi degli studi effettuati in materia dall’Università della California, in cui è emerso come televisori di marchi importanti, quindi più diffusi del mercato, andavano effettivamente a fare degli screenshot di quello che l’utente guardava, quindi non verso la persona ma sul contenuto, per andare a archiviare e quindi comprendere di fatto che tipo di pubblicità fosse preferibile per l’utente finale.
In sostanza, non si tratta di un attacco hacker in questo caso, ma piuttosto di una funzionalità integrata e riportata sia all’interno dei documenti che dei libretti presenti nei dispositivi. Quindi, tutta una serie di cose che normalmente l’utente medio non visualizza, poiché chiaramente nessuno, per guardare la TV, legge il foglietto presente all’interno. Lo attacca alla corrente, aziona il wi-fi e si gode lo spettacolo.
Questi elementi sono importanti perché hanno portato poi a una rete di consapevolezza maggiore, e strumenti insospettabili, come le friggitrici ad aria, utilizzate per la raccolta di dati. Questo è un esempio importante, perché si tratta di oggetti di uso comune, ma chiaramente ce ne sono tantissimi. La cosa fondamentale è comprendere, appunto, che non si tratta di violazioni vere e proprie, nel senso proprio del termine, ma si tratta piuttosto di un’accettazione da parte dell’utente di una serie di dati personali che non sono necessarie per l’utilizzo del dispositivo e che quindi andrebbero, ovviamente, gestiti con maggiore consapevolezza.
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