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Smart TV infette: hanno uno spyware (mistergadget.tech)
Quando si parla di sistemi infetti, nella maggior parte dei casi si fa riferimento a prodotti di uso comune come smartphone o computer.
Difficilmente si sente parlare di altri strumenti tecnologici infetti, soprattutto in un senso informativo a largo spettro, quindi qualcosa che entra nella comprensione comune. Adesso però bisogna fare attenzione, poiché è emerso un dato inquietante che riguarda le Smart TV. Quindi, parliamo di un prodotto che è presente nelle case di tutti gli italiani: le nuove televisioni che hanno la connessione a Internet. Queste sarebbero state precaricate con uno spyware chiamato ACR.
Non solo è fondamentale per l’utente comprendere di cosa stiamo parlando, ma anche come disattivarlo per evitare il tracciamento. Questo sistema consente di riconoscere in maniera automatica i contenuti, raccogliendo informazioni su tutto quello che è presente all’interno dello schermo. In pratica, il sistema capisce cosa l’utente guarda più spesso e utilizza questa grande quantità di dati per i produttori, che possono impiegarli per veicolare pubblicità , informazioni e così via.
Spyware sugli smart TV: cosa implica
Queste impostazioni possono essere disattivate direttamente. In questo caso, parliamo di una questione molto importante, perché non si tratta di piccoli produttori di strumenti tecnologici, ma di colossi della tecnologia. Quindi, è fondamentale comprendere come ci si possa esporre e come questi strumenti siano, per certi versi, del tutto legali. È essenziale che l’utente capisca cosa acquista, specialmente oggi, quando si parla di dati e privacy. È importante sapere come difendersi.
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Molti consumatori hanno letto la notizia, magari così di sfuggita, ma non ci hanno prestato attenzione. Invece, è essenziale capire cos’è il riconoscimento automatico dei contenuti. Si tratta di una funzionalità che raccoglie dati su quello che gli utenti guardano, analizzando addirittura l’audio e il video, osservando i pixel sullo schermo e ascoltando il suono. In pratica, raccoglie tutte le informazioni che possono essere utili per veicolare un dato contenuto. Ovviamente, non è in grado di vedere l’utente o ascoltare quello che l’utente dice, ma è comunque una situazione preoccupante, perché questi dati ACR raccolti dai produttori televisivi vengono poi utilizzati in maniera secondaria. Non rimangono solo ai produttori.
Anche le applicazioni e i servizi di streaming, come Netflix e Disney Plus, possono accedere a questi dati e capire, per esempio, se uno show è popolare, chi lo guarda, quando lo guarda e così via. È una forma che, in qualche modo, mette in esposizione la privacy. Di per sé, non è pericolosa, ma bisogna essere più consapevoli anche su questo, altrimenti si diventa passivi di fronte a tutte queste condizioni che possono comunque portare dei problemi.