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Le abitudini sbagliate su internet riguardo i dati sensibili

Trascorriamo quasi un terzo della nostra vita online e spesso non siamo consapevoli delle abitudini sbagliate su internet. Quotidianamente, svolgiamo alcune di queste azioni senza pensarci. Per un’uso più consapevole del web, abbiamo alcuni suggerimenti su come correggerle. Il focus di oggi sono i dati sensibili.



Alcune abitudini sbagliate su internet sono scelte consapevoli. Alcuni comportamenti, invece, possono non essere così evidenti. Ad esempio esporre accidentalmente le informazioni private. Ma quali sono e come distinguere quelle da proteggere e quelle che possono circolare senza rischi?

Cosa sono i dati sensibili

I dati sensibili sono informazioni personali che, se divulgate o utilizzate in modo improprio, possono causare danni significativi a un individuo. La loro tutela è fondamentale per proteggere la privacy e i diritti fondamentali delle persone.

Si tratta di dati particolarmente delicati perché possono rivelare aspetti intimi e personali di un individuo. La loro divulgazione o utilizzo improprio può portare a discriminazioni, violazioni della privacy e altri danni significativi. Secondo il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), i dati sensibili includono:

  • Origine razziale o etnica
  • Opinioni politiche, appartenenza sindacale, convinzioni religiose o filosofiche
  • Dati genetici e biometrici
  • Dati relativi alla salute
  • Dati relativi alla vita sessuale o all’orientamento sessuale

Come vengono protetti i dati sensibili

Il GDPR stabilisce regole rigorose per il trattamento dei dati sensibili, tra cui il divieto assoluto del loro trattamento, a meno che non vi sia un consenso esplicito dell’interessato o una base giuridica specifica.

Per trattamento si intende qualsiasi operazione o insieme di operazioni compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati e applicate a dati sensibili. Ad esempio l’acquisizione di essi da varie fonti, la loro registrazione e memorizzazione su supporti cartacei o elettronici. Il successivo passaggio di classificazione, conservazione e consultazione. In fine, l’elaborazione, l’analisi e la modifica dei dati sensibili. In fine ovviamente la diffusione dei dati sensibili.

General Data Protection Regulation (MisterGadget.Tech)

È importante essere consapevoli di quali sono i propri dati sensibili e di come vengono utilizzati. In caso di dubbi o violazioni, è possibile rivolgersi all’autorità garante per la protezione dei dati personali.

Quali abitudini modificare per la sicurezza dei nostri dati sensibili

1. Non preoccuparsi della propria privacy digitale

Non ho nulla da nascondere è una scusa comune per giustificare la propria ignoranza in materia di privacy online. Può sembrare valida finché non si viene a conoscenza degli attacchi di social engineering, delle violazioni dei dati e di tutti i modi in cui le terze parti raccolgono, condividono e vendono le vostre informazioni più private.

I dati sensibili sono ormai una merce e tutti li vogliono. Gli ISP (Internet Service Provider) possono raccogliere la tua cronologia di navigazione per venderla al miglior offerente, mentre Google e Facebook raccolgono tutte le informazioni su cui possono mettere le mani per mostrarti annunci personalizzati e tracciarti su Internet.

Anche alcuni governi raccolgono dati per spiare i propri cittadini. Per non parlare degli hacker e dei truffatori che utilizzano i dati per ottenere una migliore percentuale di successo per le loro attività nefaste. L’ignoranza è una beatitudine solo finché tu o qualcuno a te vicino non viene hackerato o truffato. E anche se il peggio non dovesse accadere, potresti pagare troppo per beni e servizi solo perché non proteggi la tua privacy online.

Imparare a conoscere i pericoli e le truffe online, pensarci due volte prima di condividere informazioni private online, procurarsi una VPN per nascondere l’indirizzo IP e crittografare il traffico online, sono solo alcuni dei primi consigli che possiamo darti per iniziare ad avere una consapevolezza maggiore nell’uso di internet.

2. Utilizzare una connessione pubblica

Le reti wireless pubbliche raramente dispongono di una protezione adeguata. Lasciano facilmente spazio ad attacchi man-in-the-middle e ad altri modi nefasti con cui hacker e ficcanaso possono ottenere i tuoi dati sensibili. Una delle abitudini più sbagliate su internet è quindi collegarsi senza una VPN alle reti pubbliche. Per non parlare poi del controllare l’account bancario o di lavoro, nel frattempo. È un grande NO.

3. Non fare backup o farlo senza crittografia

Nessuno pensa molto ai backup finché il dispositivo non viene rubato, infettato da malware o non si guasta. E si perdono tutti i propri dati sensibili. È facile sostituire il vecchio apparecchio con uno nuovo, ma che ne è di tutti i file e le foto importanti che vi erano conservati? Il danno è molto più contenuto se le copie di quei dati risiedono in modo sicuro su un altro dispositivo, su un disco rigido o sul cloud.

Il cloud inoltre consente di risparmiare spazio prezioso e la maggior parte dei dispositivi sincronizza automaticamente i file. Ma sei sicuro che questi dati siano al sicuro quando si trovano comodamente nel cloud? Spesso non lo sono.

Ricordi l’incidente di Britney Spears su iCloud? Se qualcuno ruba le tue credenziali cloud, può accedere a tutto ciò che ci conservi. Inoltre, la maggior parte delle società di cloud può accedere ai tuoi file se vuole. Un dipendente ficcanaso con sufficienti privilegi di accesso può curiosare nei file privati. Per non parlare del fatto che sono ovviamente soggette anch’esse ad attacchi.

Crittografare i file prima di caricarli nel cloud o utilizzate servizi che garantiscono la crittografia end-to-end, è un’ottima soluzione ad una delle abitudini sbagliate su internet.

4. Fare eccessivo affidamento sull’antivirus

Non avere alcun software di sicurezza è un abitudine molto sbagliata su internet, ma anche pensare che una soluzione antivirus sia tutto ciò che serve per essere sicuri non è del tutto corretto. Le soluzioni antivirus non possono prevenire tutte le minacce, purtroppo.

Se ricevi una chiamata di vishing e comunichi al truffatore i dati di accesso al tuo conto bancario, nessun software potrà fermarlo. La consapevolezza delle minacce e la capacità di riconoscerle possono proteggervi molto meglio del software di sicurezza più avanzato. L’ingegneria sociale è pericolosa quanto il malware e l’antivirus non può sempre salvarti.

5. Oversharing: condividere troppe informazioni

Può sembrare ovvio che l’eccesso di condivisione (come l’eccesso di qualsiasi cosa) sia una cattiva abitudine su Internet, ma a volte il consiglio migliore è il più semplice. Condividere troppi dettagli personali online espone a pericoli concreti, fornendo materiale prezioso a criminali informatici. Le loro truffe, come messaggi e email ingannevoli, diventano più convincenti e mirate, aumentando il rischio di cadere nella trappola.

Le immagini rappresentano un’altra minaccia, poiché possono essere facilmente manipolate e falsificate. Una foto innocente di un momento di svago può trasformarsi in un contenuto compromettente, con gravi ripercussioni sulla reputazione. Inoltre, l’eccessiva condivisione può alimentare fenomeni come il cyberstalking e il cyberbullismo, amplificando il loro potenziale dannoso.

Senza dimenticare il rischio di furto d’identità e la cessione di dati sensibili a fini pubblicitari. Vale davvero la pena di mettere a repentaglio la propria sicurezza per qualche “mi piace” in più? Riduci al minimo le informazioni condivise online, evitando di divulgare dati sensibili come indirizzo o numero di telefono. Valuta attentamente l’opportunità di pubblicare foto e video della tua vita privata. In caso affermativo, considera l’opzione di condividerli privatamente, limitando l’accesso a una cerchia ristretta di persone.

Troverai nei prossimi giorni altri consigli utili su come migliorare la tua sicurezza e scacciare le cattive abitudini su internet: stay tuned!

Maria Grazia Cosso

Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.

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Maria Grazia Cosso

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