
Pericolo Google (mistergadget.tech)
Un nuovo allarme rosso in Google sta ovviamente destando preoccupazioni, soprattutto in queste giornate complesse.
Si torna a parlare di Google, in modo particolare di una questione che riguarda tutti gli utenti, perché dopotutto, quando siamo di fronte a un sistema come quello in questione, non è una notizia che riguarda solo una cerchia ristretta, ma una molteplicità di utenti che devono fare i conti con una situazione piuttosto complessa. Una ricerca condotta da un importante accademico, infatti, ha dimostrato che gli utenti Android sono in possesso di una serie di cookie pubblicitari di cui non si rendono assolutamente conto.
Ovviamente, molto spesso il problema sorge proprio perché le persone tendono a dare il consenso in maniera smisurata, quindi senza leggere, senza approfondire, senza capire quali sono i risvolti, che cosa accade in questa loro condizione, ed è per questo che sono stati approfonditi anche i meccanismi relativi, in maniera particolare, al sistema Android, che trasmetteva i dati a Google tramite delle app preinstallate, come ad esempio Google Play Services e Google Play Store.
Google, nuovo allarme sicurezza per gli utenti
Uno di questi cookie è denominato DSID e Google, all’interno della sua comunicazione, spiega che questo viene solitamente utilizzato per andare a identificare gli utenti registrati sui siti web che non sono di Google, ma che in questo modo possono vedere la pubblicità personalizzata, e dura due settimane.

Doug Leith, professore e direttore dei sistemi informatici al Trinity College di Dublino, ha condotto la ricerca, ha messo in un lungo articolo proprio in evidenza questo genere di condizioni legate alle piattaforme di uso comune. All’interno della documentazione, quindi, vengono spiegate dettagliatamente quelle che sono le dinamiche di questo sistema, che è uno dei tanti presi in oggetto.
Tuttavia, lo studioso che ha condotto l’analisi a riguardo fa presente che, però, questo sistema non viene sottoposto agli utenti, quindi di fatto non c’è approvazione. Ovviamente, questo è solo uno degli elementi che sono stati menzionati, però chiaramente suscita un problema importante, ovvero quando accettiamo quello che ci viene proposto, magari dando per scontato che sia sempre perfettamente sicuro, si vede appunto l’esempio palese di Google, che cosa stiamo accettando.
Nel 99% dei casi, il problema non è relativo al sistema, quindi non è una questione di Google o di Android o di un altro prodotto, ma della consapevolezza che l’utente deve avere nelle sue azioni, che purtroppo, oggi, nonostante la diffusione del digitale, manca ancora molto.