
Truffa Whatsapp (MisterGadget.Tech)
WhatsApp è nuovamente al centro dell’attenzione per una truffa online che riprende un vecchio concetto che ha funzionato in passato e che purtroppo si teme possa funzionare ancora.
È l’ennesima truffa, ma sta già attecchendo in maniera significativa anche in Italia. È chiaro che giocare con le emozioni, sia che si tratti del conto in banca o di elementi che possono attirare facilmente l’attenzione di tutti, come i propri figli, è un meccanismo che viene riproposto perché riesce a convalidare facilmente l’appeal nelle persone che ricevono le notifiche.
Se un tempo erano esclusivamente i finti messaggi, oggi purtroppo la varietà di opportunità si è estesa in maniera significativa, grazie all’intelligenza artificiale e alle strumentazioni facilmente disponibili a tutti, e anche relativamente alle metodiche e agli strumenti utilizzati. Basti pensare all’importante quantitativo di chat, social network ed elementi per veicolare informazioni. Le truffe telefoniche non sono passate di moda perché, come i dati dimostrano, sono ancora molto attive. In questo caso, però, preoccupa una truffa che si diffonde soprattutto tramite WhatsApp.
Nuova truffa su Whatsapp: tutto inizia con un messaggio
Un semplice messaggio, come “Papà, ho perso il telefono” o “Mamma, ho perso il telefono”, con l’intento di sollecitare il genitore e richiedere dei soldi, rappresenta un chiaro esempio. L’idea che il proprio figlio possa essere in pericolo, o addirittura un link inoltrato direttamente nella chat, determinano una risposta immediata e l’esposizione al pericolo. La struttura della truffa è più o meno sempre la stessa, ma può diversificarsi nella richiesta o in alcuni elementi, tanto da non lasciare scampo all’utente che, posto di fronte all’idea di pericolo, si trova in grande difficoltà.

Ovviamente, in questo caso è facile suscitare attenzione con la preoccupazione di un figlio che ha bisogno di soldi o che si trova in una condizione di pericolo. Tuttavia, è sempre doveroso comprendere che ci sono situazioni come questa che vengono utilizzate come esca. La cosa essenziale è non aprire link, non scaricare contenuti e non inoltrare denaro a chi lo richiede tramite un messaggio. Nella maggior parte dei casi, infatti, non sarà assolutamente un proprio conoscente o figlio, ma probabilmente un hacker che sfrutta la debolezza per ottenere dati personali o, come avviene in questo raggiro, per giungere a fondi diretti richiesti tramite i sistemi di pagamento, anche istantanei.
La cosa essenziale è anche segnalare, bloccare il numero e se si è finiti nella trappola contattare la Polizia Postale per denunciare quanto accaduto. Non lasciar correre, queste truffe poi colpiscono anche altri e solo così si può arginare il problema.