
Ancora problemi con le App (MisterGadget.Tech)
Una nuova guerra aperta per le applicazioni: si tratta, infatti, di una novità sostanziale che molti non hanno ancora compreso a fondo.
Spotify è in questi giorni al centro dell’attenzione per la chiara guerra alla pirateria, andando a bloccare, quindi, le applicazioni craccate illecite che sono presenti sui dispositivi, che di fatto ledono proprio il lavoro di tutte le aziende in questo campo. Chiaramente, parliamo di situazioni che purtroppo si ripercorrono in ambiti molto diversi.
Lo abbiamo visto in questi anni per tutto quello che riguarda l’audio, i video, i componenti multimediali, ma ci sono anche tante app che sono fraudolente e che vanno a imitare sostanzialmente quello che poi è il lavoro delle grandi aziende, che hanno dato vita ad applicazioni studiate per cui normalmente si paga un abbonamento, oppure che sono anche disponibili con delle versioni gratuite ridotte, ma che ovviamente prevedono un utilizzo standard.
Blocco delle App: cosa è successo
Spotify ferma un attacco alla pirateria digitale, lo fa per mettere un punto, ma anche per arginare proprio i problemi e blocca l’accesso agli utenti che utilizzavano delle versioni illegali delle applicazioni di questo tipo. La battaglia chiaramente va avanti da diverso tempo, quindi non è nata oggi e non finirà adesso, ma questo importante passo avanti del colosso dello streaming è sicuramente una questione potente, non solo nell’azione in sé, ma anche in quello che rappresenta questa azione.

In questi giorni, sui forum, ci sono state molte segnalazioni di utenti che non riuscivano più a utilizzare Spotify Mod. Si tratta di un’applicazione che ha subito una disconnessione improvvisa degli account da parte di tantissimi utenti, che parlavano al principio di malfunzionamenti. Stando, però, a quanto riportato dai vari siti web, in realtà si tratterebbe proprio di un aggiornamento che è stato rilasciato da Spotify, che ha reso le versioni non ufficiali dell’applicazione incompatibili con i server della piattaforma, rendendo in pratica impossibile aggiornare e aggirare il vincolo dell’abbonamento.
La notizia ha portato, ovviamente, a una serie di critiche, ma in realtà è chiaro che tutti coloro che non utilizzavano applicazioni ufficiali, non sottoscrivono l’abbonamento, non seguono quelle che sono le direttive, stanno di fatto violando i termini di servizio e quindi si parla effettivamente di pirateria digitale a tutti gli effetti. È chiaro che l’installazione di app non ufficiali non solo è pericolosa, perché può portare a codici malevoli, alla fuoriuscita di dati personali, alla diffusione dei propri dati, quindi tutta una serie di problemi, ma va anche a minare quello che è il lavoro di sistemi che sono autorizzati, che sono sicuri, che fanno lavoro costante, che offrono lavoro a specialisti del settore.
Quindi, l’unica via per poter continuare a utilizzare Spotify è farlo attraverso l’applicazione effettiva. Se necessario, sottoscrivere un abbonamento, quindi passare alla versione a pagamento dopo il periodo di prova gratuito, con un piano che può essere per gli studenti da 5,99 euro al mese, oppure individuale da 10,99 euro al mese, o per una coppia a 14,99 euro al mese, oppure per tutta la famiglia a 17,99 euro al mese.