Come si fa

Visione ad infrarossi: Il tuo smartphone può vedere il calore?

Freddo? Caldo? Il tuo smartphone lo “sente”… ma lo “vede” davvero? Facciamo chiarezza, una volta per tutte

Avete mai visto un tecnico specializzato in climatizzazione (HVAC) ispezionare un edificio con uno strumento che mostra gradienti di colore dal rosso al blu? Quello che stavate osservando era una termocamera in azione. Questi dispositivi rilevano l’energia termica, ovvero il calore irradiato da corpi e oggetti, permettendo di identificare dispersioni termiche, problemi di isolamento e altro ancora.

Ma le termocamere non si limitano al controllo energetico domestico. Sono strumenti versatili con molteplici applicazioni: dall’osservazione della fauna selvatica notturna – un’attività affascinante per gli amanti del campeggio – alla rilevazione di parassiti in ambienti domestici, dalla diagnosi di problemi automobilistici alla verifica di impianti elettrici ed elettronici.

Nonostante la loro utilità, le termocamere professionali possono essere costose, spesso con prezzi di partenza attorno ai 1000 euro per modelli avanzati. Inoltre, la loro trasportabilità può essere limitata. Sorge spontanea la domanda: è possibile utilizzare il proprio smartphone come termocamera? Dopotutto, lo smartphone integra già una fotocamera, è estremamente portatile e multifunzionale.



App Termocamera: Funzionano Davvero?

Esplorando gli store digitali come Play Store o App Store, si trovano numerose app “termocamera” gratuite che promettono di emulare le funzionalità di una vera termocamera, generando immagini apparentemente simili a quelle termografiche. Queste app si presentano come soluzioni immediate, pronte all’uso dopo l’installazione. Basta avviarle e iniziare a “scansionare” l’ambiente alla ricerca di anomalie termiche.

Tuttavia, è fondamentale comprendere che l’output visivo di queste app, pur potendo sembrare una termografia a un occhio inesperto, è in realtà una simulazione. Queste applicazioni applicano filtri video o fotografici per creare un effetto termico artificiale. Di conseguenza, non offrono misurazioni accurate o affidabili e risultano sostanzialmente inutili per ispezioni serie, come la ricerca di perdite d’acqua o la diagnosi di problemi elettrici.

Smartphone con sensore termico integrato: realtà esistente (MisterGadget.Tech)

Diffidate dalle app che promettono “risultati reali”. Le termocamere professionali operano grazie a un hardware specifico: un sensore a infrarossi (o rivelatore a infrarossi) che permette di captare le emissioni termiche nell’infrarosso. Gli smartphone tradizionali, sebbene dotati di numerosi sensori, non integrano un sensore a infrarossi di questo tipo. Pertanto, non possono emulare le reali capacità di una termocamera, indipendentemente dall’app installata.

È importante precisare che esistono app termocamera legittime, ma non sono autonome. Richiedono l’accoppiamento con hardware esterno per funzionare correttamente.

Smartphone con sensore termico integrato: realtà esistente

Nonostante gli smartphone più diffusi come iPhone, Google Pixel e Samsung non siano equipaggiati con sensori termici integrati, esistono smartphone specifici che offrono questa funzionalità nativamente. Un esempio pionieristico è il CAT S60, il primo smartphone con termocamera integrata, sviluppato dal produttore di macchine edili Caterpillar e dotato di termocamera FLIR. Altri produttori come Ulefone, Blackview e AGM offrono dispositivi simili, integrando spesso tecnologia termica FLIR o soluzioni proprietarie.

Questi smartphone solitamente includono un’app termocamera preinstallata per acquisire foto, video, time-lapse e regolare le impostazioni della termocamera. Oltre alla termografia, questi dispositivi funzionano come normali smartphone Android, consentendo di navigare, telefonare, utilizzare app e molto altro.

Smartphone con sensore termico integrato: realtà esistente (MisterGadget.Tech)

Un aspetto caratteristico di questi smartphone termici è la loro natura “rugged”: sono progettati per resistere a condizioni difficili, pensati per professionisti del settore edile, cantieristica o attività outdoor. Di conseguenza, possono risultare più pesanti e ingombranti rispetto agli smartphone tradizionali. Ad esempio, l’AGM G2 Pro pesa quasi il doppio di un Pixel 9 Pro XL. Inoltre, alcuni utenti segnalano aggiornamenti software meno frequenti per questa tipologia di telefoni.

Termocamere esterne per smartphone: la soluzione versatile

Se l’acquisto di un nuovo smartphone solo per la termografia non è una priorità, la soluzione più pratica è rappresentata dai dispositivi di imaging termico compatibili con smartphone. Produttori come FLIR, Fluke e Seek offrono termocamere esterne da abbinare al vostro smartphone Android o iOS.

Questi dispositivi sono generalmente più economici rispetto alle termocamere professionali o agli smartphone dedicati. Il FLIR ONE Gen 3, ad esempio, ha un costo di circa 200 euro. Un ulteriore vantaggio è la portabilità: sono compatti e facili da trasportare.

Termocamere esterne per smartphone: La soluzione versatile (MisterGadget.Tech)

Per utilizzare queste termocamere esterne, è sufficiente collegarle alla porta di ricarica dello smartphone, scaricare l’app dedicata (disponibile su Google Play Store e Apple App Store) e iniziare la scansione. Esistono anche modelli wireless con connessione Bluetooth per maggiore flessibilità. Le app dedicate offrono diverse funzionalità, come la scelta di palette cromatiche, la modifica dell’unità di temperatura e strumenti di editing fotografico.

Quindi, tirando le somme, mentre il vostro smartphone tradizionale non può trasformarsi magicamente in una termocamera con una semplice app, esistono soluzioni concrete per sfruttare la termografia mobile. Smartphone rugged con sensore integrato o termocamere esterne rappresentano alternative valide, a seconda delle esigenze e del budget. La scelta dipende dall’uso previsto: per un impiego professionale e intensivo, uno smartphone rugged con termocamera integrata può essere ideale; per un utilizzo più occasionale o amatoriale, una termocamera esterna rappresenta un’opzione più economica e versatile.

Riccardo Ferrari

Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.

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Riccardo Ferrari

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