
Tassa sulla connessione, internet a pagamento (MisterGadget.Tech)
In questo periodo si è parlato spesso di una tassa legata a internet e gli utenti quindi sono preoccupati su quello che significherà per tutti.
Un pagamento a fronte della connessione a internet previsto con tanto di emendamento: si tratta sostanzialmente di una maggiorazione del 10% in bolletta per coloro che hanno una connessione di rete a casa.
Sicuramente una notizia che è circolata molto sul web e che chiaramente ha posto una serie di domande su quello che potesse essere il futuro della connettività e che ha chiaramente destato una certa attenzione e preoccupazione da parte di tutti gli utenti. È importante capire come è nato questo emendamento e soprattutto che cosa ha portato poi alla sua evoluzione.
Nuova tassa aggiuntiva per internet: cosa vuol dire
Doveva essere avviato il primo gennaio 2025, avrebbe previsto una tassa del 10% sull’abbonamento per tutti coloro che hanno internet a casa, ADSL o mistofibra, rispetto a coloro che invece utilizzano una connessione unicamente in fibra o altra velocità. Una stangata sostanzialmente per chi non era passato alla nuova modalità, vuoi per un aumento dell’abbonamento oppure per una scelta personale.

L’idea di questo sistema era spingere allo switch off per contribuire al sostenimento degli oneri degli operatori che devono chiaramente far fronte a diverse tipologie di connettività. La nuova tassa quindi era prevista come contributo per finanziare proprio gli investimenti delle aziende e quindi migliorare lo sviluppo e anche appunto la fibra. La tassa quindi era un contributo a sostegno dello sviluppo, ma di fatto andava poi a penalizzare proprio quelle che erano le famiglie che di fatto non erano ancora passate alle nuove modalità di connessione veloce.
Ed è per questo che le associazioni di consumatori ovviamente hanno esposto la loro incertezza, prendendo soprattutto le parti dei consumatori che in questo senso sarebbero poi stati penalizzati. Questo ha portato quindi al ritiro della tassa, che è stata giudicata irragionevole, evitando così di gravare ulteriormente sui consumatori e su quei costi che chiaramente si andavano ad aggiungere a degli abbonamenti che per qualcuno potrebbero già essere difficili da sostenere economicamente.
È chiaro dunque che la questione ha portato a una preoccupazione generalizzata che poi si è risolta nel migliore dei modi, perché di fatto la legge non è stata approvata, non ci sono state conseguenze dal punto di vista degli abbonamenti, ma sicuramente ha aperto un dubbio, cioè quali possono essere le conseguenze di una situazione di questo tipo, come ci si può ritrovare improvvisamente a dover pagare un surplus, ed è chiaro quindi che gli utenti abbiano manifestato tutto il loro disappunto, ma anche la loro preoccupazione.