
Tassa sulla connessione (Mistergadget.tech)
La tassa sulla connessione internet ha generato il panico in tutta Italia e, ovviamente, la questione non sorprende vista l’entità della situazione.
La tassazione è già un problema quando se ne parla in generale, se poi si parla di aggiunte improvvise o di condizioni che potrebbero interessare praticamente tutti, perché è chiaro che praticamente tutta la popolazione gode di una connessione web di tipo mobile o fisso, allora la situazione si complica.
La questione al momento sta interessando l’Italia, ma bisogna comprendere bene di cosa si sta parlando, perché nel periodo di dicembre c’è stata grande attenzione a riguardo e cosa devono fare gli utenti oggi. Quello che si può comprendere è che la situazione della tassa extra sulla connessione è pesantemente cambiata rispetto a quelle che erano le aspettative, quindi è doveroso fare un chiarimento.
Tassa sulla connessione: cosa sta accadendo
Un’idea che è nata come tassa sulle reti in rame, sostanzialmente un 10% aggiuntivo sugli abbonamenti internet che utilizzano la rete in rame e quindi praticamente la DSL o comunque sistemi che non rientrano in quella che viene chiamata “fibra luce”, una modalità che avrebbe consentito di raccogliere soldi al fine proprio di spingere la fibra veloce, quindi di portare le reti alla massima capacità in breve tempo.

Il piano del governo ha dei piani sicuramente ambiziosi, parliamo del 50% delle utenze che dovrà passare alle reti di altissima velocità entro il 2026 e al 100% nel 2030, si tratta quindi di questioni molto importanti. L’associazione di categoria Federconsumatori ha però parlato subito di questo provvedimento come inaccettabile, dal momento che rischiava di essere un aumento generale dei prezzi di consumo, ad incidere in maniera particolare soprattutto per quegli utenti che hanno difficoltà anche economica a sostenere i prezzi della fibra.
È chiaro che la migrazione verso le nuove tecnologie è obiettivo di tutti, ma è anche importante capire in che modo si possa effettivamente fare, quali siano i limiti anche dal punto di vista propriamente economico. Per questo motivo, alla fine, di questa tassa di cui si è largamente dibattuto e che doveva essere effettiva a partire dal primo gennaio 2025, non si è più parlato, perché di fatto è stata fermata.
Il provvedimento, infatti, che era piuttosto complesso, ma che si poteva tradurre in maniera molto semplice come un aumento dei prezzi soprattutto per chi utilizzava le vecchie connessioni, è stato fermato e di conseguenza non è stata attivata ed è per questo che gli utenti quindi sono attualmente con gli abbonamenti che avevano anche in precedenza. Non solo non c’è stata quindi la tassa, ma il pagamento di un presunto surplus che era stato previsto per legge è saltato.
Sicuramente la questione però apre ad una serie di condizioni, quindi alla preoccupazione a quello che potrebbe essere da qui a un futuro a breve termine, perché è chiaro che se c’era stata l’idea di introdurre una tassa di questo tipo, tutti si chiedono quali potrebbero essere i risvolti nel prossimo futuro. Al momento la verità è che non c’è una tassa sulla connessione internet in rame e l’emendamento è stato ritirato, quindi l’aumento del 10% in bolletta per ADSL o misto fibra non c’è e non ci sarà, almeno nei prossimi mesi.