
"Disservizio del suo operatore" ma è una truffa (Mistergadget.tech)
Le truffe ormai sono una costante per chiunque si trovi ad utilizzare smartphone e dispositivi tecnologici.
La frequenza con cui nascono nuove truffe è veramente allarmante, si tratta praticamente di una costante. Ogni giorno leggiamo di una novità del settore, qualcosa che sta in qualche modo colpendo gli utenti e che si diffonde rapidamente tra i paesi.
L’Europa è ampiamente colpita e anche l’Italia rientra in questi schemi, che spesso si ripetono con modalità leggermente diverse e che utilizzano proprio la tecnologia ad ampio spettro per riuscire a cogliere nel segno. L’ultima in questo campo è quella che viene chiamata “la truffa del disservizio” ed è una delle più diffuse.
“Disservizio del suo operatore” ma è una truffa
In realtà, si tratta di uno schema che veniva già proposto in passato, che ha conosciuto una certa fortuna, poi era stato arginato a fronte di nuove condizioni, per tornare nuovamente a colpire. L’utente viene contattato da un sedicente operatore che lo avvisa di una possibile interruzione della rete per circa 20 giorni, per un lavoro sulla rete o sulla cabina nei pressi di casa.

Chiede quindi all’utente se è interessato eventualmente a una cabina digitale per poter evitare questo problema e quindi continuare subito ad avere la connessione, il telefono e tutti i servizi connessi. Molto spesso quello che accade è che l’utente, vuoi perché lavora a casa, vuoi perché ha figli giovani o comunque necessità di utilizzare i sistemi di comunicazione, viene preso dal panico, dalla preoccupazione: “per ben tre settimane sarà impossibile utilizzare tutti questi prodotti”.
A quel punto, chiaramente, non è più lucido e preoccupato, pensa a una possibile soluzione. Questa gli viene offerta dall’operatore, che magari dice che c’è solo una piccola variazione di prezzo o che bisogna soltanto firmare un documento e comunicare i dati personali. Quindi arriva tutto tramite email, sembra effettivamente reale, tutto nella norma. Peccato che all’interno di questi documenti si nasconda l’insidia.
Lo schema che troviamo ripetuto è quello che ci deve preoccupare, è proprio relativo alla dinamica: viene posto un problema che può interessare una moltitudine di persone, viene generata l’urgenza, il panico, la preoccupazione, quindi viene proposta una soluzione immediata che appare anche piuttosto semplice e nemmeno troppo dispendiosa, quindi si arriva alla richiesta dei dati personali. Questo è lo schema che viene applicato continuamente, anche se con formule differenti, ed è per questo che bisogna fare attenzione, perché con le tecnologie odierne le richieste sono sempre più subdole e più complesse.
La cosa fondamentale è non fidarsi mai delle telefonate improvvise. Quindi, se si riceve il contatto di qualcuno che dice che c’è stato un problema, che è stato emesso un bonifico non autorizzato o qualunque altra formula di questo tipo, non cedere alla pressione, perché proprio quello è lo scopo. Solo la truffa del finto operatore ha conosciuto un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quindi parliamo di dati veramente importanti, che ci devono aiutare a comprendere quanto sia esteso il fenomeno e soprattutto quanto continui a svilupparsi.