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Social a pagamento, l’Italia ha deciso: non solo attività, tutti gli account saranno coinvolti

La notizia dei social a pagamento si è già diffusa in passato, molti credevano fosse una cosa al di fuori delle effettive possibilità, poi sono arrivati gli abbonamenti con contenuti specifici.

Oggi ci troviamo di fronte ad una notizia che riguarda in maniera particolare l’Italia e che lascia tutti effettivamente sorpresi. Infatti, i social diventano a pagamento, ma questa volta a pagare non saranno gli utenti, ma proprio le aziende dei social, quindi Meta, X, LinkedIn e tutti quanti gli altri, che dovranno corrispondere per ogni utente una cifra, ovvero andare a pagare l’IVA nel momento che dall’utente acquisiscono di fatto i dati personali.

Le voci in questo senso giravano già a febbraio, ma nessuno gli aveva dato più di tanto peso. Ora però, il concetto fiscale legato alla creazione di un’utenza sui social network è cambiato, è molto più di un semplice account, quindi anche se viene gestito in maniera del tutto gratuita, in realtà è una forma di prestazione che giustificherebbe pertanto l’applicazione dell’IVA.

Social e pagamenti: cosa potrebbe cambiare molto presto

In Italia, dunque, Meta, X e LinkedIn potrebbero presto essere costrette a pagare l’IVA su tutte le registrazioni degli utenti, che vengono considerate delle operazioni a tutti gli effetti. L’utente riceve un servizio in cambio dei propri dati personali, quindi è uno scambio oggettivo. I dati degli utenti sono la materia prima su cui poi si andrebbe ad applicare il modello di business, cioè un modello intangibile con un valore economico concreto. La creazione dell’account quindi comporterebbe una svolta senza precedenti.

Social a pagamento cosa cambia (Mistergadget.tech)

Poiché l’IVA è un’imposta che riguarda tutta l’Europa, quindi non soltanto l’Italia, in realtà questa variazione potrebbe avere un impatto notevole su tutto il continente, se ovviamente venisse effettivamente approvato e quindi diventasse oggettivamente effettivo per tutti. Secondo voci di corridoio, l’Agenzia delle Entrate starebbe effettuando dei controlli per andare a determinare un accordo.

La questione però in realtà riguarderebbe una situazione molto più ampia, soprattutto se non si considera soltanto l’Italia finalizzata a se stessa, ma a quello che potrebbe accadere proprio legato agli altri paesi. Sicuramente si tratterebbe di una svolta senza precedenti, diventerebbe infatti un cambiamento importante per quello che intendiamo oggi per intrattenimento, perché sostanzialmente per tutti è in pratica una forma di svago, ma per molti anche una forma di lavoro. Quindi è chiaro che i social sono diventati parte integrante della vita quotidiana, un elemento indispensabile per tutti.

Valentina Giungati

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Valentina Giungati
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