
La nuova truffa sta spaccando l'Italia (Mistergadget.tech)
Un nuovo allarme riguarda tutti gli utenti e, in maniera specifica, coloro che si sono ritrovati a dover pagare online.
Una condizione molto estesa e di conseguenza questo spiega perché c’è ampia preoccupazione. Ovviamente, la situazione potrebbe sfuggire rapidamente e soprattutto diffondersi a macchia d’olio.
Anche se non si tratta della prima truffa, né tantomeno della prima truffa che riguarda la sfera economica, perché è sempre uno dei cardini principali a cui mirano gli attacchi esterni, è vero che questa potrebbe essere molto subdola, in modo particolare per gli italiani, perché è stata sviluppata proprio per questo settore. Stiamo parlando di una finta multa, con tanto di presunto sistema PagoPA per adempiere a quanto dovuto.
Nuova truffa spacca l’Italia: attenzione
Coloro che hanno messo in piedi la minaccia, quindi, hanno studiato nel dettaglio tutto ciò che poteva rendere effettivamente plausibile quel contenuto, andando così a scardinare ogni dubbio, ogni perplessità . Questo ha portato a una serie di segnalazioni per multe che sono state pagate, ma che di fatto erano inesistenti. Gli attori di questa minaccia hanno messo in scena, quindi, un sistema di pagamento mediante un finto PagoPA che in realtà induce le vittime a dare credibilità al contenuto di quel messaggio e di quella multa che non è stata però mai certificata.

Arriva un avviso da parte di un contatto e si agisce attraverso anche Telegram, l’utente quindi viene contattato con la richiesta di pagamento di 25€ per una multa relativamente a un parcheggio vietato. Quindi, è chiaro che sicuramente il sistema anche relativo ai pagamenti sta cambiando, in modo particolare per il codice della strada che c’è un rinnovamento generale, ma sicuramente le comunicazioni ufficiali non vengono fatte in questo modo.
Secondo quanto ricostruito proprio da CERT-AGID e dagli indicatori di compromissione resi pubblici, i truffatori inviano anche delle mail contenenti un link che rimanda a un sito, ovviamente inesistente, contraffatto, che però è del tutto simile a quello di PagoPA standard a cui l’utente è abituato. Ed è chiaro quindi che nel momento in cui la persona si ritrova con delle indicazioni che magari sono relative a un posto dove effettivamente è stato, ha una multa da pagare non particolarmente elevata, cosa non di poco conto perché è chiaro che se la cifra fosse stata spropositata nessuno avrebbe pagato direttamente immediatamente online senza farsi problemi, poiché si tratta di 25 euro, è qualcosa di abbordabile che magari le persone pensano di corrispondere subito per togliersi l’impiccio.
In realtà , ovviamente, l’inserimento dei dati e quindi quello che ne consegue subito dopo porta poi a sviluppare la truffa vera e propria che si consolida in pratica attraverso il prelievo dei dati personali, che restano dei problemi principali, ma anche attraverso chiaramente la conoscenza di tutti i dati relativi al pagamento, perché il problema principale non sono i 25 euro che ovviamente vengono comunque presi in maniera espositiva, ma chiaramente a preoccupare soprattutto il fatto che l’utente per pagare inserisce i dati della propria carta e che di conseguenza rivela così tutto ciò che di più pericoloso era possibile.