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Recensione Dreame A2: LiDAR e AI si incontrano sul prato, il robot tagliaerba che impara dai suoi errori

Il mercato dei robot tagliaerba senza filo perimetrale è in pieno fermento, ma non privo di sfide. Dopo un primo tentativo, il Dreame A1, che mostrava potenzialità ma anche margini di miglioramento, Dreame torna alla carica con l’A2. La promessa? Un’intelligenza potenziata grazie a una camera AI che affianca il collaudato LiDAR, per superare i limiti del passato e offrire un’esperienza di taglio davvero smart. Abbiamo messo alla prova il Dreame A2 per scoprire se mantiene le promesse.


Dreame A2
Con l’A2, Dreame porta sul mercato un robot tagliaerba migliorato in molti aspetti cruciali, eliminando la più grande debolezza del predecessore A1 (il rilevamento ostacoli). Secondo le nostre impressioni di test, è una scelta valida e convincente, anche se non economica, specialmente per giardini di grandi dimensioni.
Pro
+ Ottimo riconoscimento degli ostacoli
+ Piatto di taglio traslante per taglio dei bordi migliorato (EdgeMaster)
+ Grazie al LiDAR non richiede antenna RTK
+ Mappatura AI opzionale
+ App completa con video in diretta
Contro
– Design con finitura delicata
– Piccoli errori/bug nell’app

L’anno scorso, l’ingresso di Dreame nel mondo dei robot tagliaerba con l’A1 era stato accolto con interesse. La scelta di affidarsi esclusivamente alla navigazione LiDAR 3D, tecnologia ben nota nel mondo degli aspirapolvere robot, era audace e permetteva di svincolarsi dalle complessità delle antenne RTK, spesso problematiche in giardini ampi o ricchi di alberi.

Tuttavia, vari test dell’A1 avevano evidenziato un tallone d’Achille non trascurabile: il rilevamento degli ostacoli non era sempre impeccabile. Con il Dreame A2, lanciato per la stagione 2025, l’azienda dimostra di aver ascoltato i feedback, integrando una camera AI frontale nel suo sistema OmniSense 2.0 per affinare la percezione dell’ambiente. Ma le novità non finiscono qui.



Design familiare, dettagli che contano

Al primo sguardo, l’A2 mantiene l’estetica futuristica e le linee quasi automobilistiche (“stile Porsche”, come avevamo notato) del predecessore, con la sua livrea argentata lucida. Un design che fa certamente figura in giardino, ma che confermiamo essere piuttosto delicato e sensibile a graffi o sporco. La qualità costruttiva percepita è comunque elevata. Le differenze visive principali sono l’occhio della nuova camera AI frontale e una striscia LED di stato. Molto gradita l’aggiunta di una pratica maniglia posteriore per il trasporto, assente sull’A1.

Design familiare, dettagli che contano (mistergadget.tech)

All’interno della confezione, oltre al robot, troviamo la stazione di ricarica (da assemblare in due parti, dotata di spazzola per pulire il sensore LiDAR ma priva di tettuccio protettivo – il garage è optional a 199€), l’alimentatore, le viti per fissare la base e una dotazione sorprendente di ben 81 lame di ricambio, un dettaglio che denota attenzione alla longevità e alla manutenzione.

Installazione smart: LiDAR e AI collaborano fin da subito

L’esperienza d’uso inizia con una configurazione semplice e guidata dall’app Dreame. Dopo la scansione del QR code, la connessione alla rete Wi-Fi (il robot supporta anche Bluetooth e connettività 4G tramite Dreame-Link, con 3 anni di dati inclusi) è rapida e indolore. Il passaggio cruciale è la mappatura iniziale del giardino. Qui l’A2 offre una flessibilità interessante: si può procedere con la classica guida manuale tramite joystick virtuale (nel test, il controllo è risultato preciso e non troppo scattante) oppure affidarsi alla nuova funzione di mappatura automatica assistita dall’AI.

Attivandola, il robot naviga autonomamente lungo il perimetro, riconoscendo (nel nostro test, in modo affidabile) bordi di aiuole, terrazze e recinzioni. Utile la possibilità di fargli “guidare sopra” le transizioni a livello del suolo per assicurare un taglio completo anche in quelle zone. Una volta creata la mappa, si possono definire facilmente zone multiple, passaggi e aree di esclusione. L’intero processo risulta intuitivo e l’opzione AI rappresenta un valido aiuto per velocizzare la messa in funzione.

Navigazione e rilevamento ostacoli: il salto di qualità è evidente

È qui che l’A2 mostra i muscoli e il vero valore aggiunto rispetto al suo predecessore. Il sistema OmniSense 2.0, che fonde i dati del LiDAR 3D con le immagini della camera AI HDR 1080p, fa davvero la differenza. Mentre l’A1, basandosi solo sul LiDAR, a volte faticava con oggetti bassi o di forme particolari, l’A2 si è dimostrato nettamente più affidabile nel nostro test. 

Ha riconosciuto e aggirato con sicurezza quasi tutti gli ostacoli disseminati sul prato, compreso il nostro manichino a forma di riccio, ignorato invece dall’A1. Anche un piccolo tubo è stato identificato e evitato. L’unico oggetto che è caduto “vittima” delle lame è stata una pallina da tennis, ma va detto che abbiamo testato con il livello di sensibilità più basso (5 cm) e l’AI attiva al massimo – è possibile regolare finemente questa sensibilità su 4 livelli (5, 10, 15, 20 cm) e specificare come trattare persone, animali e altri oggetti tramite app.

Navigazione e rilevamento ostacoli: il salto di qualità è evidente (mistergadget.tech)

Questo miglioramento nel rilevamento ostacoli è, a nostro avviso, il progresso più significativo e cruciale dell’A2,rendendolo un prodotto molto più sicuro e affidabile nell’uso quotidiano. La navigazione generale sul prato è prevalentemente sistematica, garantendo una copertura completa dell’area, anche se a volte l’ordine dei percorsi non è immediatamente intuitivo. Abbiamo notato positivamente anche un miglior grip delle nuove ruote, che ne migliora la mobilità su terreni leggermente sconnessi o umidi, gestendo pendenze dichiarate fino al 50% (26,5°).

Prestazioni di taglio: preciso e vicino ai bordi con EdgeMaster

Il risultato del taglio offerto dal disco a tre lame (larghezza 22 cm, altezza regolabile elettricamente via app da 3 a 7 cm) è buono e uniforme. Ma la vera chicca è la tecnologia EdgeMaster. Attivandola, il piatto di taglio trasla fisicamente verso il lato, permettendo alle lame di arrivare a soli 5 cm dal bordo del robot, contro i circa 10 cm della posizione standard.

Prestazioni di taglio: preciso e vicino ai bordi con EdgeMaster (mistergadget.tech)

Questo si traduce in una riduzione drastica della striscia di erba non tagliata lungo muretti, recinzioni e aiuole, minimizzando la necessità di passare manualmente con il tagliabordi. Abbinato a una navigazione perimetrale precisa, l’EdgeMaster rappresenta un vantaggio pratico notevole. Permangono, come per quasi tutti i robot, delle aree non tagliate negli angoli interni più stretti dove il robot non può fisicamente “sorpassare”.

App completa e funzionalità smart

L’app Dreame si conferma completa e ricca di opzioni. Oltre alle già citate regolazioni di taglio (altezza, schemi, direzione, gestione bordi) e alla programmazione, spicca la funzione “guardiano del giardino”. Sfruttando la camera frontale, è possibile visualizzare un feed video in diretta (anche con audio) dal robot e persino comandarlo per “pattugliamenti” del giardino.

Una funzione interessante, più o meno utile a seconda delle esigenze, ma ben implementata. L’interfaccia mostra l’avanzamento del lavoro, anche se nel nostro test l’aggiornamento della mappa in tempo reale non è sempre stato perfetto. In generale, comunque, l’app offre un controllo granulare sul comportamento del robot.

Autonomia e rumorosità

La batteria da 5 Ah ha garantito nel nostro test circa 100 minuti di funzionamento, coprendo all’incirca 160-170 m² di prato prima di rientrare alla base per la ricarica (che richiede meno di 1 ora e mezza). Estrapolando, è un’autonomia adeguata per gestire i 3000 m² dichiarati con cicli di ricarica intermedi.

Autonomia e rumorosità (mistergadget.tech)

Un aspetto molto positivo è la rumorosità contenuta: abbiamo misurato circa 53 dB su prato corto, un valore che lo rende poco invasivo e utilizzabile anche in orari “sensibili”.

Scheda tecnica e confronto Dreame A2 vs A1

Proprietà/ModelloDreame A2Dreame A1
Superficie max.3.000 m²2.000 m²
Navigazione/Rilev. OstacoliOmniSense 2.0 (3D-LiDAR + Camera AI)OmniSense (3D-LiDAR)
Piatto di taglioDisco rotante con EdgeMasterDisco rotante
Numero lame33
Larghezza taglio22 cm22 cm
Altezza taglio3 – 7 cm3 – 7 cm
Regolazione altezza taglioElettricaElettrica
Pendenza Max.50% / 26,5°45% / 24°
Display
Capacità batteria5 Ah5 Ah
Peso16,3 kg12 kg
Dimensioni77,8 x 49,0 x 30,9 cm77,8 x 49,0 x 30,9 cm
ImpermeabilitàIPX6IPX6
Garage inclusoNoNo
Numero lame incluse3 + 813 + 9
ColoreArgentoArgento
Prezzo consigliato2.799 Euro1.999 Euro

Prezzo e disponibilità

Il prezzo di listino consigliato per il robot rasaerba Dreame A2 è di 2.799 euro. Il Dreame A2 è disponibile, tra gli altri, sullo store del produttore e su Amazon.

Prezzo e disponibilità  (mistergadget.tech)

Manutenzione e considerazioni finali

La manutenzione ordinaria è facilitata dalla sostituzione delle lame senza attrezzi e dalla generosa scorta iniziale. La certificazione IPX6 permette una pulizia comoda con un getto d’acqua.

In conclusione, il Dreame A2 rappresenta un passo avanti deciso e convincente rispetto al suo predecessore. L’integrazione della camera AI ha risolto brillantemente le principali lacune nel rilevamento ostacoli, mentre l’innovazione EdgeMaster offre un vantaggio tangibile nella cura dei bordi. La navigazione basata su LiDAR lo rende autonomo da antenne esterne e adatto anche a giardini complessi.

Manutenzione e considerazioni finali (mistergadget.tech)

Certo, il prezzo di 2.799€ (al netto di sconti lancio) lo posiziona nella fascia alta del mercato, mettendolo in competizione con alternative valide come alcuni modelli Ecovacs Goat o Mammotion Luba 2. Il design lucido rimane un po’ delicato e qualche piccolo glitch nell’app è migliorabile, ma nel complesso il Dreame A2 si è dimostrato nel nostro test un robot rasaerba performante, intelligente e ricco di funzionalità, una scelta eccellente per chi cerca una soluzione senza filo perimetrale efficace e tecnologicamente avanzata per giardini di grandi dimensioni.

Riccardo Ferrari

Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.

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Riccardo Ferrari

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