Recensioni

Google Pixel 9a: lo smartphone di Google che (quasi) sfida il fratello maggiore

Il Pixel 9a è l’ultimo nato della serie A di Google, ed è anche il più ambizioso. Lo smartphone arriva con una proposta ben definita: offrire un’esperienza Pixel completa a un prezzo che rimane tutto sommato accessibile, anche se ormai il concetto di “fascia media” inizia a essere piuttosto relativo.

Si rivolge a chi cerca un telefono solido, con una fotocamera intelligente, un design curato e il software Google al massimo delle sue potenzialità, senza voler spendere cifre da capogiro.

Il posizionamento è però curioso: il Pixel 9a ha infatti molte più affinità con il Pixel 9 che non con il suo diretto predecessore, il Pixel 8a. La scheda tecnica è praticamente sovrapponibile a quella del modello standard, tanto da rendere poco chiara la distinzione tra i due. La vera differenza resta nelle fotocamere, dove il Pixel 9 mantiene il vantaggio con sensori di livello superiore. Ma per il resto, la sfida è tutta interna alla famiglia Pixel.


Google Pixel 9a
Il nuovo Pixel 9a ha un design rinnovato, un processore potente, il meglio del software Google e una fotocamera che, anche se non è la più avanzata della gamma, riesce comunque a fare la differenza.

Offre un’autonomia migliorata rispetto ai modelli precedenti e include anche la ricarica wireless. Ma la sua esistenza pone un quesito inevitabile: perché scegliere lui, quando il Pixel 9 si trova spesso allo stesso prezzo?
Pro
+ Design curato e colori originali
+ Display luminoso e ben calibrato
+ Software Google puro con 7 anni di aggiornamenti
+ Fotocamera con macro
+ Ottima autonomia
+ Esperienza d’uso fluida
Contro
– Prezzo vicino a Pixel 9
– Niente fotocamera tele
– L’AI è ancora acerba


C’è una premessa da fare prima di leggere la recensione di Google Pixel 9a: chi la scrive usa quotidianamente un dispositivo della famiglia Pixel, il Pixel 9 Pro, per la combinazione tra dimensioni compatte e prestazioni molto interessanti, per cui la capacità di giudizio potrebbe essere offuscata dalla preferenza per il mondo dei cellulari di Google.

In realtà, il livello qualitativo è ormai così elevato che non è difficile porre un Google Pixel ai primissimi posti di una ipotetica classifica qualitativa del mondo degli smartphone: non è questione di elencare dati relativi alla scheda tecnica, come se fossero un inventario di nuove tecnologie, ma di valutare un’esperienza d’uso complessiva, che nel caso dei cellulari di Google è davvero eccellente.

Design e materiali

Pixel 9a cambia pelle. Sparisce la classica barra orizzontale delle fotocamere, sostituita da un design più piatto e lineare. Un’evoluzione che, pur rendendo il telefono forse più anonimo, dona un aspetto più moderno e coerente con le linee degli ultimi smartphone in circolazione. A me il risultato piace: sobrio, elegante e senza eccessi. I colori disponibili sono una nota distintiva: Peony (rosa), Iris (viola), Porcelain (grigio chiaro) e il classico Obsidian (nero), con finitura opaca che non trattiene le impronte.

Google Pixel 9a È dotato di un display incredibilmente luminoso (MisterGadget.Tech)

Il frame è in alluminio riciclato, il retro in plastica riciclata, il vetro anteriore è Gorilla Glass 3. Non è certo il massimo della resistenza agli urti, ma in compenso guadagna la certificazione IP68, che protegge da polvere e immersioni. Un bel passo avanti rispetto al passato.

Pixel 9a sembra una risposta diretta ad iPhone 16e, con cui esistono molte similitudini sul fronte estetico, dai colori casual alla finitura opaca.

Specifiche tecniche

Sotto la scocca c’è il processore Google Tensor G4, lo stesso dei modelli di punta. A supportarlo ci sono 8 GB di RAM e 128 o 256 GB di memoria non espandibile. La presenza del coprocessore Titan M2 assicura un buon livello di protezione dei dati personali.

Il display è un Actua da 6,3 pollici con tecnologia pOLED, risoluzione Full HD+ e refresh rate dinamico tra 60 e 120 Hz. La luminosità massima arriva a 2700 nit, un valore altissimo per un telefono di questa fascia. L’audio è stereo, con due microfoni e supporto alla registrazione stereo e riduzione del rumore.

Google Pixel 9a è leggermente più grande del modello Pro (MisterGadget.Tech)

Connettività completa: 5G, Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3, NFC, eSIM + nano SIM. E sì, c’è anche la porta USB-C 3.2.

Non c’è molto da recriminare sulla dotazione tecnica di Google Pixel 9a, che presenta un equilibrio eccellente, soprattutto in relazione al suo prezzo e che può garantire prestazioni di ottimo livello nel lungo periodo.

Esperienza d’uso

Nel quotidiano, Pixel 9a si comporta esattamente come ci si aspetta: è reattivo, fluido, affidabile. Il merito va al processore Tensor G4, che gestisce senza problemi anche le funzioni più esigenti come la generazione di immagini con Gemini o il fotoritocco avanzato con Magic Editor.

Tutte le animazioni sono fluide, il multitasking funziona senza incertezze e le app si aprono velocemente. Non è un telefono pensato per il gaming spinto, ma per un utilizzo da “power user” medio è perfetto. Il sensore di impronte sotto il display e lo sblocco facciale sono rapidi e precisi.

Ci sono sensazioni che si possono spiegare con difficoltà, ma che si possono capire dopo un’esperienza d’uso diretta di un dispositivo: è il caso di questo smartphone, che offre un equilibrio complessivo davvero impressionante, soprattutto per la maturità del suo software. Una volta fatta l’abitudine come questa versione di Android è difficile pensare di utilizzare qualcosa di diverso, sia per la qualità dell’estetica, sia per la concretezza delle soluzioni offerte.

Software e funzioni smart

Qui entra in gioco la vera forza dei Pixel. Il Pixel 9a monta Android 15 in versione stock, con la promessa di 7 anni di aggiornamenti software e di sicurezza. Non è solo un numero: vuol dire che chi compra questo telefono oggi potrà usarlo senza problemi fino al 2032, e questa è una rarità nel panorama Android.

Grazie al suo processore, Google Pixel 9a gestisce molte funzionalità con ai (MisterGadget.Tech)

Le funzioni basate sull’AI sono tante, ma al momento sembrano più una vetrina delle potenzialità future che strumenti essenziali per l’uso quotidiano. Gemini è potente, ma ancora in fase di affinamento. L’integrazione con app come Google Foto è ben fatta, ma non sempre immediata da usare.

In compenso, la suite fotografica è tra le più complete: Best Take, Magic Eraser, Add Me, Reimagine, tutto funziona bene e rende l’esperienza fotografica molto più creativa rispetto a un telefono standard.

Fotocamera, un’esperienza a parte

Chi ci segue da anni, conosce il nostro pensiero sulla battaglia dei megapixel: non ha alcun senso combattere la battaglia delle fotocamere con numeri esagerati di mega pixel, supportati da lenti mediocri oppure da capacità di elaborare le immagini di basso livello.

Allo stesso modo, non ha molto senso riprodurre immagini con colori esageratamente saturi, che colpiscono l’occhio sui social media ma che non hanno alcuna aderenza a ciò che vede il nostro occhio: questa è la ragione per cui ci piacciono tantissimo le fotocamere da 48 e 13 MP di Google Pixel 9a.

La fotocamera di Google Pixel 9a è uno dei suoi principali punti di forza (MisterGadget.Tech)

Catturano le immagini con una notevole fedeltà dei colori, le rappresentano con una pasta unica, che ha fortissima personalità, elaborano gli scatti senza esagerazioni.

Il risultato finale è particolarmente gradevole, soprattutto quando si usa la fotocamera principale, grandangolo e selfie da 13 MP sono sicuramente meno eclatanti, ma possono sfruttare l’ottima elaborazione di Google foto e garantire dei risultati eccellenti.

Batteria

Pixel 9a ha una batteria da 5100 mAh, la più capiente mai vista in un A-Series. Il risultato? Si arriva comodamente a fine giornata anche con un uso intenso, e si possono superare le 30 ore con un uso più blando. In modalità “Extreme Battery Saver” si arriva fino a 100 ore.

Il telefono supporta la ricarica rapida via cavo fino a 23W e, per la prima volta su un Pixel A, anche la ricarica wireless. Dettaglio non scontato, che fa la differenza.

Prezzo e alternative

Il prezzo di Pixel 9a parte da 549 euro per la versione da 128 GB, mentre per il taglio da 256 GB il prezzo sale. Ed è proprio qui che le cose si complicano: online si trovano spesso offerte per il Pixel 9 a circa 599 euro. La differenza di prezzo è minima, e la fotocamera del modello superiore è oggettivamente migliore.

Nella stessa fascia ci sono rivali come Samsung Galaxy A56, Motorola Edge 50 Fusion e OnePlus Nord 3. Nessuno di questi però può vantare la stessa integrazione software, gli aggiornamenti garantiti per 7 anni e la suite fotografica di Google.

Che faccio, lo compro?

Pixel 9a è uno smartphone che colpisce per coerenza e completezza. Offre un’esperienza d’uso fluida, ha una fotocamera che dà personalità agli scatti, un’autonomia solida e un software che è una spanna sopra a quasi tutto il resto del mercato Android.

Il suo problema non è fuori casa, ma dentro. Il Pixel 9 standard, oggi venduto a prezzo simile, offre qualcosa in più a livello fotografico, lasciando il Pixel 9a in una zona un po’ grigia. Se Google avesse tagliato di 50 euro il prezzo di listino, staremmo parlando di un vero best buy.

Così com’è, resta comunque uno smartphone eccellente per chi cerca un telefono che si distingua, per come è fatto fuori e per il modo in cui è strutturato dentro.

Il blocco fotocamera di Google Pixel 9a rinuncia all’iconica barra posteriore (MisterGadget.Tech)
Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi

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