
La truffa dello squillo (Mistergadget.tech)
Di truffe del web ce ne sono tantissime, ma ovviamente è essenziale comprendere quali sono quelle nuove che stanno circolando e soprattutto quali sono i dettagli pericolosi.
Avere delle informazioni da un punto di vista pratico è essenziale oggi più che mai perché aiuta gli utenti a comprendere e quindi a combattere quelle che sono le truffe altamente pericolose. Molto spesso pensiamo che le truffe che avvengono online siano molto strutturate, molto complesse e difficili da articolare; in realtà talvolta sono ben più semplici di quanto immaginiamo e possono avere delle conseguenze particolarmente gravi e soprattutto possono sfruttare proprio quelli che sono i canali più semplici, quindi uno fra tutti la strategia della chiamata.
Questo perché, mentre in generale per quel che vale per gli altri strumenti chiaramente alcune persone utilizzano altri no, quando si va sulla semplicità, quindi su un prodotto di uso comune come un cellulare per rispondere alle telefonate, è chiaro che la maggior parte della popolazione ne è dotata a prescindere dall’età o dalla conoscenza delle questioni tecniche. Proprio per questo è tornata in voga una truffa che andava di moda qualche anno fa e che ha fatto numerose vittime: stiamo parlando di quella che viene definita “wangiri”.
Nuova truffa colpisce tutti: attenzione
Si tratta di un sistema con cui i criminali adescano sostanzialmente le vittime attraverso una modalità di chiamata con uno squillo. In pratica quindi fanno una telefonata e riagganciano immediatamente affinché l’utente dall’altra parte trovi una chiamata persa. Come spiegato dagli esperti di Panda Security, questa truffa è molto gravosa per l’utente perché di fatto in generale le persone, quando trovano una telefonata che risulta essere persa, di fatto richiamano quel numero ed è proprio in quel momento che scatta la truffa vera e propria perché vanno ad addebitare uno o due euro al secondo, quindi in pochissimo tempo ci si ritrova il conto svuotato.

Il problema non è relativo solo a quello che chiaramente è il credito sul proprio smartphone, perché molti penseranno “Ok, un credito di 10 € al massimo può accadere che vadano a prelevare quelli”; in realtà moltissimi utenti hanno il sistema di ricarica automatizzata quindi collegato direttamente alla propria carta: questo è veramente disastroso perché mentre loro parlano al telefono intanto il conto viene svuotato perché vengono fatte una serie di ricariche automatiche, l’utente non si rende conto di quello che sta accadendo e per pochi minuti di conversazione si ritrova cifre assurde che sono state prelevate.
L’Interpol ha riferito quali sono i numeri da cui provengono queste telefonate: parliamo soprattutto di chiamate estere, quindi con numeri che sono sostanzialmente con numerazioni non italiane. Purtroppo però bisogna fare attenzione perché oggi, proprio con le strumentazioni tecnologiche, è molto facile andare a modificare gli elementi e quindi determinare delle questioni come ad esempio numeri finti oppure numeri italiani; addirittura qualcuno viene contattato da numeri che sono della sua stessa città e questo spiega quelle che possono essere le conseguenze.