
Generare immagini con ChatGPT gratis: Guida completa 2025 (limiti e possibilità) (mistergadget.tech)
DALL-E 3 integrato in ChatGPT è accessibile a tutti: scopriamo cosa offre, i suoi limiti attuali e perché resta così potente
Ricordate quando, circa un anno fa (intorno ad aprile 2024), Sam Altman annunciò che il generatore di immagini integrato in ChatGPT sarebbe diventato accessibile anche agli utenti gratuiti? Non era uno scherzo. Quella funzionalità, basata sulla potente tecnologia DALL-E 3 di OpenAI e inizialmente disponibile solo per gli abbonati, è da allora utilizzabile da chiunque abbia un account OpenAI gratuito. Certo, con delle limitazioni: se non hai un piano a pagamento, il numero di immagini che puoi generare ogni giorno è limitato.
Il lancio iniziale scatenò un’ondata di creatività (e meme, ricordate lo stile Ghibli?) che mise a dura prova i server di OpenAI. Oggi la situazione è più stabile, ma la popolarità di questo strumento rimane altissima. Se non hai ancora provato a usare la generazione di immagini tramite ChatGPT (e non sei totalmente contrario all’arte generata dall’IA, come lo era notoriamente Hayao Miyazaki anni fa), potresti voler fare un tentativo. Un avvertimento: sebbene molti problemi iniziali siano stati risolti, il modello può ancora occasionalmente risultare lento o andare in sovraccarico, visto che tantissimi utenti continuano a usarlo per trasformare le foto dei loro animali in capolavori o, come nel nostro caso, per creare illustrazioni a tema tecnologico.
Indice
Cosa rende speciale la generazione di immagini in ChatGPT?
Perché tanto clamore, allora come oggi, considerando che esistono molti altri generatori di immagini AI sul mercato (Midjourney, Leonardo AI, lo stesso DALL-E “standalone” di OpenAI)?
Semplice: il generatore di immagini accessibile tramite ChatGPT, basato su DALL-E 3, è incredibilmente potente e versatile. OpenAI ha fatto passi da gigante nel creare immagini AI che non sembrano palesemente artificiali. Una delle conquiste più significative, e ancora oggi un punto di forza, è la sua capacità di integrare testo leggibile e coerente all’interno delle immagini, un ostacolo storico per molti altri modelli. Sembrava logico che, data la forza di ChatGPT nel manipolare le parole, il passo successivo fosse unire questa abilità alla generazione visiva.
Questo apre le porte alla creazione rapida di bozze per storyboard, fumetti, infografiche e meme. Puoi fornire del testo e chiedere a ChatGPT di inserirlo in modo creativo nell’immagine richiesta. Le parole appaiono, sono scritte correttamente e usano lettere riconoscibili! Questo lo distingue ancora da molti generatori che producono testo confuso o inventato.

Inoltre, nel tempo sono stati fatti miglioramenti sulla coerenza dei personaggi (permettendoti di riutilizzare un personaggio creato in diverse scene o stili) e sono state introdotte funzioni utili come la possibilità di generare immagini con sfondo trasparente (PNG), perfette per adesivi o sovrapposizioni. E lo sviluppo non si ferma.
Quali sono i limiti attuali (Aprile 2025)?
Come accennato, la principale limitazione della versione gratuita rispetto a quella a pagamento è il tetto massimo di immagini generabili giornalmente. Ma anche per gli utenti paganti, ci sono dei nei.
Il fastidio maggiore, al momento, rimane la potenziale lentezza. Sebbene la situazione sia migliorata rispetto ai “GPU che si sciolgono” dei primi tempi, generare un’immagine può richiedere ancora da qualche decina di secondi a un paio di minuti, specialmente nei momenti di picco. Questo è nettamente più lento rispetto all’esperienza offerta da piattaforme dedicate come Midjourney o Leonardo AI, che spesso dispongono di dashboard più ricche e permettono di generare più varianti contemporaneamente. ChatGPT, invece, genera solitamente una sola immagine per prompt.
Mancano anche opzioni di modifica diretta e automatizzata. Per cambiare qualcosa, devi chiederlo a ChatGPT in modo conversazionale (“Rimuovi quell’oggetto”, “Cambia il colore del cielo”). Sebbene OpenAI vanti miglioramenti sulla coerenza, far modificare dettagli specifici di un’immagine mantenendo intatto il resto può essere ancora un processo impreciso (“un po’ un terno al lotto”).
La sfida più grande: è troppo bravo?
Il problema più grande del generatore di immagini di ChatGPT, paradossalmente, non sono i suoi limiti tecnici, ma la sua stessa qualità. Molti dei trucchi che pensavamo di conoscere per individuare un’immagine AI (mani deformi, testo senza senso) sono ormai superati grazie a modelli come DALL-E 3.

È difficile prevedere gli effetti a lungo termine, ma le domande restano aperte e più attuali che mai nel 2025: vedremo i social media ancora più saturi di contenuti AI indistinguibili da quelli reali? Quale sarà l’impatto su illustratori e fotografi professionisti? E le implicazioni ambientali del calcolo necessario a generare miliardi di immagini?
Una cosa è certa: lo sviluppo dell’IA generativa non accenna a rallentare, la qualità delle immagini continua a migliorare e distinguerle da quelle create dall’uomo diventerà una sfida sempre più ardua.