
La decisione è ufficiale (Mistergadget.tech)
Si sta diffondendo una notizia sicuramente piuttosto impegnativa, ovvero la limitazione nella vendita di dispositivi di tipo economico.
Qualcosa che potrebbe far discutere, ma che sicuramente preoccupa tutti per le conseguenze che poi avrete, soprattutto in termini economici e quindi di impatto sull’utente finale. Google ha deciso di dire addio agli smartphone con poca memoria, che di fatto sono quelli che hanno il costo minore.
Molto spesso, anche quando si valuta l’acquisto di un prodotto di ultima generazione, è chiaro che si protende per quelli con memoria limitata per risparmiare diverse centinaia di euro. Google ha determinato però la soglia minima di memoria flash richiesta ai dispositivi Android per poter ricevere la certificazione, quindi sostanzialmente a partire da Android 15 ci sarà necessario avere almeno 32 GB di memoria di cui il 75% destinato alla partizione dei dati per poter procedere.
Addio agli smartphone economici: la notizia è ufficiale
Questa nuova versione di fatto pone un obbligo non di poco conto perché i dispositivi, per supportare la condivisione delle funzionalità, dovranno appunto avere questa capacità. Molti hanno ovviamente in media un supporto di 128 GB di memoria interna, quindi sicuramente di base non c’è un reale pericolo, ma bisogna anche comprendere quello che è il mercato di coloro che non vogliono spendere 300-400 euro per un dispositivo, ma vogliono comprare uno smartphone o un telefono di poco prezzo. In quel caso inizia a diventare problematico l’acquisto perché ci sono dispositivi anche da 16 GB che in questo caso saranno praticamente inutilizzabili.

Come spiegato dall’azienda, i dispositivi con meno di 32 GB non potranno essere aggiornati ad Android 15, di fatto quindi viene raddoppiato il requisito minimo che era stato fissato nel 2022. Per Android 15 infatti la RAM minima richiesta è di 2 GB e lo storage minimo invece diventa di 32 GB, quindi facendo un paragone con quello che era stato stabilito tre anni fa vediamo che la RAM resta praticamente la stessa anche se oggi sono richieste delle ottimizzazioni obbligatorie, mentre quello che cambia è lo storage che viene praticamente raddoppiato con l’obbligo del 75% da riservare ai dati.
Sicuramente un punto di svolta, dopotutto anche con quelli precedenti, quindi Android 12, Android 11, Android 10, c’erano state delle modifiche sostanziali di questo tipo, ad esempio la memoria è passata da 512 MB a 8 GB con Android 12 per poi passare con Android 14 ai 16 GB. Appunto, è chiaro quindi che via via che si procede la questione diventa sempre più sottile e corposa. Oltre alla memoria aumentata però Android 15 ha un nuovo obbligo, ovvero la certificazione GMS, quindi la possibilità di condividere i contatti di emergenza con i servizi di soccorso durante le chiamate, quindi sicuramente un plus in termini di sicurezza ma un altro tassello aggiuntivo. Ci sono poi delle specifiche tecniche come i chipset che dovranno supportare Vulkan 1.3 e tutta una serie di caratteristiche tecniche specifiche.
Google non può di fatto impedire la vendita di dispositivi economici, ma ha tutto il potere di porre dei limiti per l’utilizzo dei propri sistemi, quindi di fatto i dispositivi da 16 GB saranno ancora in commercio, ma per avere Android 15 e sicuramente le versioni successive sarà necessario adattarsi a quelle che sono le richieste di Google che di fatto lo rilascia.