
Meta addestra l'Ai con i dati (Mistergadget.tech)
Quando si parla di intelligenza artificiale è importante capire quelli che sono i risvolti positivi, ma anche gli elementi preoccupanti di cui bisogna prendere atto.
Sicuramente siamo in un momento storico di cambiamento essenziale, quindi valutare quelli che sono gli elementi positivi per l’utente, quindi in che modo può utilizzare a proprio beneficio l’intelligenza artificiale e tutto ciò che ne consegue, ma è anche determinante oggi più che mai capire quali sono i rischi, quindi potenziali elementi che in qualche modo minano alla propria sicurezza personale.
La notizia di questi giorni: Meta utilizzerà i dati personali su Facebook e Instagram per addestrare l’intelligenza artificiale, una notizia che fa scalpore. L’operazione, come spiegato dall’azienda, ha l’obiettivo di migliorare la capacità dei modelli per comprendere lingue diverse, culture e anche tradizioni.
Disastro per i dati personali: Meta condividerà tutto con l’AI
Lo stop è arrivato l’anno scorso, adesso però c’è un nuovo cambiamento: Meta quindi ha deciso di addestrare i modelli di intelligenza artificiale in Europa e per farlo di fatto utilizzerà i post e i commenti pubblici degli utenti maggiorenni, quindi tutto ciò che pubblichiamo e che abbiamo pubblicato nel tempo diventerà utilizzabile dal sistema interno di Meta, dell’intelligenza artificiale che è stata aggiunta per supportare al meglio ovviamente lo sviluppo, quindi per comprendere le differenze, per capire cosa le persone vogliono e in che modo si relazionano.

A partire proprio da questi giorni, quindi, gli utenti dell’Unione Europea che utilizzano le piattaforme di Meta inizieranno a ricevere delle notifiche; queste arriveranno sia mediante le mail che attraverso l’applicazione stessa e andranno a chiarire che tipo di dati Meta utilizzerà per questo addestramento.
È chiaro che anche WhatsApp è parte del gruppo Meta e quindi è evidente come gli utenti siano preoccupati da quelle che possono essere le conseguenze in questo senso. Comunque è bene chiarire che al momento si parla solo ed esclusivamente di questioni relative ai social, quindi non viene menzionato WhatsApp dove ovviamente le conversazioni sono private. I social ovviamente ci consentono di pubblicare foto, video e post in maniera pubblica e quindi di fatto di condividere con la piattaforma e con terzi. La funzione di certi interventi che è stata introdotta e che era stata poi posticipata l’anno scorso adesso è ormai integrata; ovviamente c’è voluto parecchio tempo anche proprio per la questione legata alla diffusione delle informazioni.
Ora però Meta condividerà queste informazioni con la sua intelligenza artificiale e sicuramente non sarà l’unica; dopotutto anche altre aziende come Google e OpenAI seguono già questo sistema di addestramento dei modelli. Meta ha condiviso quindi un’informativa in cui spiega come sia sostanziale addestrare il sistema per migliorarne le capacità. Questo vuol dire migliorare la comprensione del testo, della voce, delle immagini e di tutto ciò che pubblichiamo ogni giorno.
La cosa che spaventa tutti al momento però è sicuramente quella relativa a WhatsApp: per quanto concerne le informazioni al momento disponibili e condivise, è chiaro che l’intelligenza artificiale leggerà solo ed unicamente le conversazioni in cui sarà taggata o le informazioni che saranno appositamente condivise. Quindi, rispetto ai post che sono pubblici, è chiaro che WhatsApp ha un limite, ma è bene comprendere come, nel momento in cui ci si rivolge all’intelligenza artificiale di WhatsApp o la si tagga all’interno di una conversazione, questa ha il potere di fatto di leggere tutto ciò che viene condiviso; quindi è essenziale comprendere come utilizzare questo sistema prima di procedere.