
L'email che fa tremare gli italiani: "sarai processato" (Mistergadget.tech)
L’ennesima email spam si sta diffondendo, creando non pochi problemi agli utenti che devono fare i conti con un’ulteriore sfida online.
Purtroppo siamo costantemente bombardati da condizioni di questo tipo che non agevolano l’utilizzo dei sistemi online. Purtroppo cambiano costantemente, il che rende molto complesso per gli utenti, soprattutto per coloro che non hanno particolare dimestichezza con le tecnologie, affrontare quindi approcciare email potenzialmente rischiose.
Quella in questione è molto sottile e riesce a cogliere nel segno perché genera paura e terrore negli utenti. “Sarai processato, puoi salvarti solo versando una quota di 4.000 euro“: si tratta di una truffa che arriva tramite messaggio di posta elettronica e che dapprima spaventa l’utente facendo riferimento a un presunto carico penale a suo nome e poi dicendo che a fronte del pagamento di una ammenda, quindi di una multa, è possibile rimuovere il processo in corso.
L’email che fa tremare gli italiani: “sarai processato”
Viene inoltrata rubando il nome del capo della polizia italiana e si presenta come convocazione giudiziaria per una serie di reati terribili. È chiaro quindi che la persona, anche consapevole delle truffe online, si spaventa nel leggere queste informazioni e di conseguenza reagisce, e lo fa nel peggiore dei modi, quindi cadendo nella trappola. Inserire i propri dati personali se non addirittura versare queste cifre si rivela appunto una truffa perché i malintenzionati li utilizzano nel peggiore dei modi o sottraggono appunto in maniera fraudolenta denaro.

La richiesta è molto specifica e c’è anche infatti una tempistica che viene proposta di rispettare a stretto giro, con 72 ore massime di attesa. Queste sanzioni che vengono proposte andrebbero, come recita la mail, a scongiurare la condanna a 6 anni di carcere o addirittura una multa poi successiva di 75.000 euro. La minaccia prosegue: trascorso tale termine, 72 ore, il commissario di polizia sarà tenuto a presentare la denuncia ai tribunali e alle agenzie giudiziarie. Quindi è chiaro che l’obiettivo è proprio quello di far credere che ci sia un elemento reale per l’utente finale.
“Trascorso tale termine di 72 ore, il commissario di polizia sarà tenuto a presentare la denuncia ai tribunali e alle agenzie giudiziarie competenti per l’arresto e l’azione penale immediata. Entro 72 ore dalla convocazione, saranno messe in atto le misure necessarie, seguite dall’arresto immediato, dalla detenzione e dall’azione penale”. Se a questa email il destinatario risponde ne arriva una seconda, più dettagliata.
“Soluzione extragiudiziale: il sistema legale può risolvere il problema al di fuori del tribunale. In questo caso, dovrete pagare una multa di 4550 euro, stabilita dall’Ufficio di polizia per i crimini elettronici (Europol Office)”. Ovviamente è essenziale non solo non rispondere ma chiaramente non aprire la mail.