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Recensione Clair Obscur: Expedition 33: l’RPG che stravolge le aspettative

Il sorprendente JRPG di Sandfall Interactive debutta oggi: un viaggio indimenticabile tra arte mozzafiato, combattimenti strategici e una narrazione che colpisce al cuore.


Clair Obscur: Expedition 33
Animato da una sincera passione per i giochi di ruolo, il giovane team francese di Sandfall Interactive ha dato vita a un’opera che lascia il segno. Con Clair Obscur: Expedition 33, il loro debutto si trasforma in un colpo di genio che pochi si aspettavano, dimostrando che anche con un budget contenuto si può creare un’esperienza capace di competere con i titoli tripla A. Lo studio di Montpellier ha pennellato un mondo affascinante e profondamente ispirato, dove la creatività si fonde con il talento di un team che ha saputo spingersi oltre ogni aspettativa. Il risultato? Un RPG che non solo regala momenti di meraviglia visiva e narrativa, ma riesce a sorprendere costantemente per profondità, stile e intensità emotiva. Personalmente, mi aspettavo molto da Expedition 33 — e sono stato pienamente ricompensato. Il gioco mi ha catturato fin dai primi istanti, trascinandomi in un universo ricco di mistero, pathos e sorprese. Il suo gameplay elegante e ben calibrato si intreccia con una trama che riesce, scena dopo scena, a emozionare e colpire nel profondo. Ci sono videogiochi che si vivono, e altri che si ricordano. Questo appartiene alla seconda categoria. Alcune sequenze rimarranno impresse nella mia memoria come veri e propri momenti artistici. Clair Obscur: Expedition 33 non è solo un gioco, è un affresco sublime, più vicino a un’opera d’arte che a un semplice prodotto d’intrattenimento.
Pro
+ Una storia sconvolgente e profonda
+ Una trama dai colpi di scena sorprendenti
+ Un gameplay tattico che funziona meravigliosamente
+ Uno stile di gioco unico e inebriante per ogni membro della squadra
+ Una personalizzazione di grande ricchezza
+ Una direzione artistica sontuosa e ammaliante
+ Un cast di personaggi irreprensibili e ben sviluppati
+ Una colonna sonora originale inebriante che prende alle viscere
+ Un bel equilibrio nel tono della narrazione, cupo e leggero
Contro
– Uno scenario che a volte ci sovraccarica di informazioni
– La struttura finale dell’Atto II è un po’ sdolcinata e noiosa
– Il menu manca di leggibilità ed accessibilità

Oggi segna il debutto di Sandfall Interactive con Clair Obscur: Expedition 33, la prima, ambiziosa produzione di questo giovane studio francese. Composto da circa trenta persone, il team di Montpellier ha catturato l’attenzione fin dalla sua presentazione all’Xbox Showcase del Summer Game Fest 2024, grazie a una direzione artistica unica, un gameplay che fonde strategia e dinamismo, e una colonna sonora originale.

Dopo mesi di attesa e anteprime promettenti, è finalmente giunto il momento di scoprire se Clair Obscur: Expedition 33 mantiene le sue audaci promesse. Abbiamo trascorso diverse decine di ore (circa quaranta) nel suo affascinante mondo, testandolo in parte su PS5 e su PS5 Pro: ecco la nostra analisi approfondita.



Il GOTY del 2025? (MisterGadget.Tech)

Un universo che incanta: il viaggio della spedizione 33

Fin dalle prime immagini, è chiaro: artisticamente, Clair Obscur: Expedition 33 è una gioia per gli occhi. Il team di Sandfall Interactive ha creato un mondo affascinante e stilisticamente unico, pervaso da una costante malinconia e segnato dalla minaccia annuale della “Pittrice”, un’entità che scatena un cataclisma destinato a cancellare ogni cosa. La narrazione segue la Spedizione 33, guidata da Gustave, in una missione disperata per porre fine a questo ciclo di distruzione, un concept che ricorda vagamente, per tematiche (gruppi che affrontano missioni quasi impossibili nel tempo), opere come L’orda del vento di Damasio. Ogni nuova area esplorata è una scoperta visiva, un panorama mozzafiato che spinge a fermarsi e ammirare il lavoro svolto.

Un universo che incanta: il viaggio della spedizione 33 (MisterGadget.Tech)

Sebbene la progressione principale segua percorsi in gran parte definiti, quasi lineari all’interno dei singoli biomi, la mappa del mondo, esplorabile in stile JRPG classico, offre un senso di libertà e scoperta che bilancia efficacemente la struttura. Esplorare vale la pena: si scoprono boss opzionali, oggetti utili, tradizioni sotto forma di vecchi rapporti di spedizione e segreti che arricchiscono l’universo di gioco. Sandfall Interactive sembra aver trovato un ottimo compromesso, premiando la curiosità del giocatore senza disperderlo. L’atmosfera unica di ogni bioma e la coerenza del mondo contribuiscono a un’immersione totale. È facile innamorarsi dell’universo di Clair Obscur: Expedition 33.

Gameplay profondo e gratificante: il cuore pulsante dell’avventura

Se l’universo e la narrazione pongono solide fondamenta, il fulcro dell’esperienza è senza dubbio il sistema di combattimento: un ibrido geniale tra turni tattici e azione ritmica. Gli scontri, avviati incontrando i nemici sulla mappa (in modo simile a Persona), si svolgono a turni, ma richiedono anche tempismo per eseguire parate e schivate efficaci sugli attacchi avversari. Imparare il timing corretto per difendersi è cruciale e incredibilmente gratificante,poiché parate perfette conferiscono Punti Azione extra e permettono potenti contrattacchi che possono stordire i nemici.

Gameplay profondo e gratificante: il cuore pulsante dell’avventura (MisterGadget.Tech)

Questo sistema ibrido dona un dinamismo eccezionale ai combattimenti. La curva di apprendimento è ben calibrata, spingendo a migliorare senza frustrare eccessivamente. Piccole aggiunte sbloccate nel corso del gioco arricchiscono ulteriormente le possibilità strategiche. Ogni nemico presenta pattern unici, e i boss danno vita a battaglie spettacolari e scenografiche, degne dei migliori esponenti del genere.

Ogni membro della spedizione ha un gameplay distinto, incentivando la sperimentazione con la composizione del party (massimo tre personaggi attivi). Nessun personaggio viene lasciato indietro, e le sinergie tra loro si evolvono costantemente. La vera profondità emerge con il sistema di personalizzazione basato su Pictos (abilità passive) e Luminas (modificatori), che permette una customizzazione estrema e strategica delle abilità e dei parametri dei personaggi, legata anche alle armi equipaggiate. Raramente un sistema di combattimento e progressione ci è sembrato così coinvolgente e ben studiato.

Una narrazione matura che colpisce al cuore

Clair Obscur: Expedition 33 non è solo bello da vedere e divertente da giocare; colpisce dritto al cuore con una narrazione matura, toccante e ricca di colpi di scena. Eviteremo spoiler, ma vi consigliamo caldamente di fare altrettanto sui social network per non rovinarvi la scoperta. La sceneggiatura riesce a creare un legame profondo con i personaggi e le loro vicende in poche ore, culminando in momenti di rara intensità (la fine dell’Atto 1, in particolare, ci ha lasciati a bocca aperta).

Una narrazione matura che colpisce al cuore (MisterGadget.Tech)

Il gioco bilancia magistralmente toni cupi e malinconici con momenti di leggerezza e umorismo, grazie a dialoghi ben scritti e personaggi carismatici e sfaccettati. Le interazioni opzionali durante gli accampamenti approfondiscono ulteriormente il legame con la squadra. Clair Obscur: Expedition 33 riesce a caratterizzare splendidamente ogni membro del cast, facendoci sentire parte della loro disperata missione. Fino alla fine, la trama distilla rivelazioni e misteri, tenendo incollati allo schermo, culminando in scelte che portano a finali diversi, tutti coerenti con l’anima malinconica del gioco. Il tutto è esaltato dalle sontuose composizioni musicali di Lorien Testard e dall’interpretazione vocale di Alice Duport-Percier. È un’esperienza che lascia il segno, spingendo a esplorare ogni angolo del mondo anche dopo i titoli di coda (possibile grazie alla possibilità di continuare prima della fine o tramite New Game+).

Piccole pennellate su una tela da maestro

Nessun gioco è perfetto, e anche Clair Obscur presenta qualche piccola sbavatura. Considerando la natura ‘AA’ del titolo e le dimensioni ridotte del team, si tratta per lo più di difetti minori che non intaccano l’eccellente qualità complessiva. Alcune missioni secondarie appaiono un po’ semplicistiche nella struttura, così come le meccaniche di “romance” basate su dialoghi specifici. Le animazioni durante le interazioni in-game sono meno curate rispetto alle cutscene principali. Abbiamo notato qualche occasionale linea di dialogo fuori contesto durante i combattimenti e piccole imperfezioni nella sincronizzazione labiale (probabilmente risolvibili con patch).

Piccole pennellate su una tela da maestro (MisterGadget.Tech)

Meno trascurabili, forse, sono una mancanza di chiarezza su come esattamente le armi salgano di livello (oltre ai potenziamenti manuali) e un’interfaccia per la gestione di Pictos e Luminas che, pur corretta, può risultare un po’ austera e macchinosa quando si accumulano molte opzioni. Infine, la narrazione, pur eccellente, a tratti sovraccarica di informazioni o manca di dettagli su alcuni elementi del lore introdotti nella trama principale. Si tratta comunque di piccole imperfezioni in una tela da maestro.

Considerazioni finali: un capolavoro inatteso

Nonostante qualche piccola imperfezione, Clair Obscur: Expedition 33 è un trionfo. Sandfall Interactive ha confezionato con maestria un JRPG ispirato, profondo, artisticamente superbo e narrativamente coinvolgente. È un viaggio emozionante che cattura dall’inizio alla fine, un’opera prima sbalorditiva che si candida senza dubbio tra i migliori RPG dell’anno. 

Considerazioni finali: un capolavoro inatteso (MisterGadget.Tech)

Se amate i giochi di ruolo con una forte identità artistica, un gameplay strategico e una storia che sappia emozionare, Clair Obscur: Expedition 33 è un acquisto imprescindibile.

Riccardo Ferrari

Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.

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Riccardo Ferrari

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