Recensioni

Parrot Bebop 2: la mia recensione

Ho provato per due settimane il Parrot Bebop 2: la mia recensione  è ormai pronta e vi devo anticipare che questo oggetto mi piace un sacco!

Nelle scorse settimane avevo provato i mini droni di Parrot, ma è evidente che questa sia categoria totalmente diversa, che le prestazioni siano molto più interessanti e che questo tipo di oggetti sia destinato ad usi un po’ più articolati del semplice gioco.

Parrot Bebop 2

Se i minidroni sono veri e propri giocattoli sofisticati dedicati anche ai bambini, con il Parrot Bebop 2 si entra in una categoria superiore, in cui i bambini-adulti possono trovare sfogo alla propria passione, che non è detto debba essere per forza ludica.

La disponibilità di una fotocamera da 14 mpx con riprese in fullHD fa la differenza e trasforma il Bebop 2 in un oggetto che può essere sfruttato alla grande anche a livello professionale. Per poterlo fare liberando il suo massimo potenziale, oltre al drone vi servirà anche il suo telecomando, il che significa che dovrete essere disposti a spendere circa 1.000 euro in totale.

Parrot Bebop 2

Questo perché potete usare il Parrot Bebop 2 comandandolo con il vostro telefonino, ma la distanza massima a cui riuscirete a gestirlo è di una trentina di metri, mentre con il comando “professionale” siete in grado di gestirlo fino a due km di distanza.

Tenete conto del fatto che volendo potete programmare il vostro drone perché voli in autonomia senza i comandi in tempo reale impartiti da voi.

Parrot Bebop 2

Impostate la rotta, decidete cosa il drone debba fare e lui eseguirà il vostro ordine da bravo soldatino. Potete (con la app su telefono o tablet) decidere di farlo decollare, virare, avviare una ripresa, alzarsi di quota, smettere di riprendere e quindi posarsi a terra, senza nemmeno toccare i comandi di direzione.

Della dotazione tecnica di Parrot Bebop 2 vi ho diffusamente parlato qui, ma già che ci sono vi ricordo che il drone di Parrot ha una batteria da 2700 mAh che garantisce 27 minuti di autonomia, vola a 60 km/h orizzontali e 21 km/h di salita verticale. Ha una fotocamera da 14 mpx stabilizzata su tre assi, in grado di girare video in fullHD.

Durante il giorno funziona alla grande, mentre in notturna fatica a tenere a fuoco il soggetto, più che altro è un po’ più lento nel mettere a fuoco.

Cosa succede se comandandolo con il telefonino si allontana troppo e ne perdete il controllo? Dopo un po’ torna indietro da solo, decidete voi dopo quanto tempo far scattare il rientro di emergenza, per portare il drone in zona di controllo.

Anche le foto sono di ottima definizione e potete scegliere voi con l’applicazione collegata se sfruttare l’effetto “fish eye” con un’apertura ampia oppure se sfruttare un’angolazione normale.

Dicevamo delle foto, ecco un esempio, anche in questo caso scattata con il favore della luce, in condizioni ottimali. Il risultato mi piace molto.

Foto scattata con Parrot Bebop 2

Con il Bebop 2 a disposizione sto effettuando molte riprese durante gli eventi e l’effetto è davvero superlativo. Per guidare il drone di Parrot, non ci vogliono patentini, ma solo l’utilizzo è limitato ad un’altezza massima di 70 metri ed entro i 200 metri dal punto di partenza. Per un uso “avanzato”, con volo a distanza maggiori, bisogna avere la certificazione di pilota, anche se la regolamentazione cambierà il prossimo primo aprile e quindi i termini potrebbero variare. Questo oggetto pesa 500 grammi, il buon senso nell’uso è obbligatorio, tenendo conto che è vietato l’uso in prossimità di strade e aeroporti e in aree affollate.

La regolamentazione su questo tipo di droni, a metà tra i giocattoli e i prodotti professionali, è ancora piuttosto vaga, ma il buon senso è un metro di misura sempre valido, quanto soggettivo.

Ricordo che il Parrot Bebop 2 costa poco più di 549 euro nella versione senza il telecomando professionale, un ottimo rapporto tra prezzo e qualità. Promosso da Mister Gadget.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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