Impossible I-1: bella l’idea, le foto un po’ meno e lo scrivo con un po’ di dispiacere perché ho cominciato la prova di I-1 con grandissimo entusiasmo.
Impossibile I-1 potrebbe entrare a pieno titolo in Matrix, perché sembra arrivare da un futuro post atomico, un po’ come quello che si trova nel mondo di Mad Max, grazie al suo design originale e al flash led circolare, messo nella parte frontale, che nasconde anche il sensore di profondità che arricchisce la fotocamera.
In generale è bello anche l’impatto “tattile”, pur con qualche riserva sulla tenuta nel tempo della gomma morbida, che spesso si deteriora con l’uso e tende ad invecchiare più velocemente rispetto alla plastica o al policarbonato.
Delle funzioni di Impossible I-1 vi ho parlato in questo articolo: IMPOSSIBLE I-1: la mia prova in cui vi ho raccontato delle caratteristiche tecniche. Divertente ed originale l’uso dello smartphone, che è un vero e proprio telecomando, ma che non memorizza le foto scattate che sono puramente analogiche.
E’ bene ricordare, infatti che Impossible I-1 è una fotocamera al 100% analogica, che stampa le foto immediatamente, come eravamo abituati a fare con Polaroid, marchio acquistato proprio dall’azienda che realizza Impossible.
Accendi la fotocamera, punti e scatti. Dopo un attimo esce dalla parte frontale la foto, che va conservata al buio per qualche minuto. Uno solo per le foto in bianco e nero, almeno 6 per le foto a colori.
Lo sviluppo completo della foto avviene in circa venti minuti, ma purtroppo la parte brutta del gioco arriva proprio a sviluppo finito. Ho un’età tale da aver usato molte volte una polaroid e proprio per questo ricordo perfettamente la qualità delle foto.
Purtroppo Impossible I-1 non riesce ad offrire la stessa qualità: l’oggetto è bello e divertente, ma le immagini scattate sono sistematicamente mosse, i colori delle immagini sono sbiaditi e del tutto innaturali, in altre parole le foto sono brutte. E non basta nemmeno l’effetto “nostalgico” per cambiare la percezione: mio figlio (anni 4), abituato agli scatti degli smartphone, mi ha subito chiesto perché fosse così brutta. La mia compagna (l’età non si dice), che ha posseduto 2 polaroid, ha fatto la stessa domanda.
Non so se dipenda dal rullino, dalle ottiche, non ne ho la più pallida idea, ma purtroppo il risultato è davvero deludente.
Noterete che ho scritto più volte “purtroppo”: Impossible I-1 mi piace molto, ma l’attenzione per i dettagli di design e hardware non mi può distrarre dalla “sostanza”. Usiamo una macchina fotografica per catturare istanti: le foto che ne escono solo l’unico metro di misura e in questo caso il risultato è davvero poca cosa.
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