Due settimane con Huawei Mate Book

Huawei MateBook

Due settimane con Huawei Mate Book sono dal mio punto di vista più che sufficienti per poter esprimere un parere un po’ più completo sul primo prodotto 2 in 1 di Huawei.

E non vi nascondo che sono abbastanza impressionato dal lavoro fatto da Huawei nel costruire uno dei migliori competitors di Microsoft Surface, anche se devo confermare le prime impressioni di qualche vuoto da colmare per un prodotto davvero completo.

Non vi nascondo che ho sempre preferito i notebook a questa categoria dei 2 in 1, ma capisco anche la forza di oggetti con processori  molto potenti e con la flessibilità di trasformarsi anche in tablet, con un sistema operativo davvero completo perché non c’è dubbio che Windows 10 per alcuni aspetti sia soluzione più efficace di iOS.

Huawei MateBook

Dal mio punto di vista, le lacune (o forse le restrizioni) di iOS sono spesso colmate dalle applicazioni fenomenali, ma non c’è dubbio sulla maggiore flessibilità del mondo windows per l’installazione di programmi professionali e per la completezza dell’hardware.

Rimane per me il limite della memoria interna, perché 128 gb sono pochi e le versioni con  memoria superiore costano così tanto da far preferire un computer portatile tradizionale, ma i nuovi 2 in 1 sono una soluzione professionale ottima, Huawei Matebook ne è la prova.

Huawei ha diversi vantaggi rispetto alla concorrenza, a partire dalla completezza dell’offerta: per 999 euro portate a casa penna e tastiera, mentre rimane escluso la docking station che offre connessione di rete, 2 USB, HDMI e VGA.

Huawei MateBook

Un buon affare rispetto ad esempio a Samsung Tab Pro S, che non offre accessori compresi nel prezzo, ma è nel complesso più performante e ha un migliore integrazione con gli altri prodotti di casa.

Confermo le impressioni già riportate dopo le prime ore di uso: a volte purtroppo il processore non risponde come dovrebbe e l’apertura di alcune applicazioni è molto lenta, mentre il vero punto debole è secondo la connessione tablet tastiera, perché quando si mette il Matebook sulle gambe, situazione molto comune con questo tipo di prodotti, la tastiera si flette e si scollega dal corpo in alluminio, tentando in continuazione di passare dalla modalità pc a tablet e viceversa.

La cover in pelle è bellissima da vedere, ma purtroppo offre qualche limite anche nel posizionamento del display. Per questo dettaglio, il sostegno di Surface è di gran lunga più comodo.

Bisogna invece riconoscere che Huawei ha fatto un lavoro strepitoso rendendo il tablet incredibilmente sottile pur non rinunciando a soluzioni come il sensore di impronte digitali su uno dei due profili laterali.

Forse però, io avrei sacrificato un po’ di quella sottigliezza per avere una USB 3.0 incorporata, perché è vero che il Mate Dock offre molte opzioni di connessione, ma è pur sempre un pezzo esterno da portare con sé, opzione utile ma non perfetta.

E avrei rinunciato a quello spessore minimale anche per una batteria migliore, perché purtroppo è inimmaginabile un giorno di lavoro senza bisogno di una presa di corrente per ricaricare. Rinunciando allo spessore da record, ci sarebbe stato lo spazio per una batteria più grande e, di conseguenza, un’autonomia più estesa.

Ma soprattutto avrei preferito poter ricaricare il Matebook con qualunque caricatore disponibile, mentre a quanto pare è possibile dare energia alla batteria solo ed esclusivamente usando il mattoncino da muro che trovate nella confezione. Il perché di una scelta di questo tipo è difficile da comprendere.

L’uso del Matebook invece è semplicemente gradevolissimo, perché lo schermo è incredibilmente luminoso e definito, la penna in dotazione è molto sensibile al tatto e in generale (piccoli rallentamenti già citati a parte) il processore Intel Core M fa il suo sporco lavoro esattamente come dovrebbe.

Voglio continuare ad usare Huawei Matebook in situazioni diverse tra loro per un giudizio basato su condizioni di utilizzo molto varie, ma non  vi nascondo che per essere un primo “tentativo” nel mondo dei 2 in 1, il risultato è davvero più che buono.

Non è detto che il 2 in 1 sia una soluzione adatta alle vostre esigenze, se lo fosse, questa è un’opzione di acquisto molto interessante.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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