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Twitter ci spia anche quando non interagiamo con la app

Twitter ci spia anche quando non interagiamo con la app e la cosa fa sempre un po’ impressione da leggere, anche se sappiamo benissimo che quando siamo on line quello di  privacy è un concetto molto labile.

Ma qual’è la novità che viene svelata oggi? In primo luogo questo è tema collegato ad una ricerca di Will Oremus, che scrive per Slate e oggi narra come il sistema di monitoraggio degli utenti sia molto più sofisticato che in passato.

E come funziona esattamente? Twitter è in grado di misurare come utilizzate la app anche senza un vostro “ingaggio”, non serve cioè che voi usiate il retweet o il like ad un tweet perché si possa dedurre che siete interessati al tema.

Il tempo che passate davanti al display per leggere una singola notizia, o solo il fatto che venga aperto un thread, una conversazione, con un determinato argomento è un’azione sufficiente perché poi Twitter decida di mostrarvi tweet dello stesso autore nei suggerimenti che vengono prodotti quando riaprite l’applicazione.

Qualcosa di nuovo? Non esattamente, Facebook controlla molto da vicino quello che fate e misura quanto tempo spendete su una singola notizia che avete incrociato nella News Feed, la TimeLine, la bacheca, chiamate un po’ come volete la pagina principale di Facebook.

Questi sforzi sono fatti per riuscire a catturare i dettagli sui comportamenti degli utenti più difficili da controllare, quelli che non mettono un mi piace o non fanno retweet nemmeno sotto la minaccia delle armi.

Il tempo speso a leggere un tweet, ma anche la semplice ricerca di un nome sulla piattaforma sono informazioni preziose, che l’algoritmo elabora con attenzione e abbina al vostro profilo.

Will Oremus riporta questa considerazione:

Taking more into consideration than retweets and favorites is part of this effort. A Twitter spokesperson explained to me that a Bay Area resident might never interact with the Caltrain account she follows for its service updates. But Twitter’s software can learn over time that she tends to stop scrolling long enough to read a Caltrain tweet before moving on. It could then make sure to show her a noteworthy Caltrain update in her ranked timeline during commute hours.

In altre parole, non avete scampo: quello che fate on line lascia sempre traccia, anche se vi sembra che non sia così. Poi non dite che non eravate stati avvisati. 🙂

 

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi
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