Apple ha annunciato ieri sera i dati relativi al secondo trimestre fiscale del 2017, quello che va dal primo gennaio al 31 marzo di quest’anno: è bene sapere, per chi non conoscesse il dettaglio, che per l’azienda californiana l’anno fiscale si apre il primo ottobre e si chiude il 30 settembre.
Quali i dati del trimestre? Apple ha venduto 50.8 milioni di iPhone, ha aumentato i ricavi dell’1.2%, ma gli analisti si aspettavano di più, con un’obiettivo fissato a 52 milioni di pezzi.
L’incasso complessivo nel trimestre è stato di 52.9 miliardi di dollari, con un guadagno per azione fissato in 2.10$.
Giusto per un confronto, lo scorso anno il fatturato globale fu di 50.6 miliardi, con 10.5 miliardi di guadagni e un guadagno per azione di 1.90$.
Tutto bene, tutti bravi? Per il mondo normale sì, sarebbe una festa infinita, ma non per il mondo regolato da Wall Street e dai suoi analisti, che avevano previsti dati diversi, superiori a quelli che la realtà ha poi offerto.
Perché un dato significativo c’è: lo scorso anno Apple nello stesso trimestre ha venduto 51,1 milioni di pezzi, contro i 50.7 di quest’anno, più o meno una flessione dell’1% ma è quanto basta per generare un Mood negativo negli investitori, che in effetti hanno fatto scendere immediatamente il prezzo delle azioni.
Situazione abbastanza curiosa per un’azienda che ha in cassa 250 miliardi di dollari, la più grande disponibilità di liquidità oggi conosciuta sulla terra, ma sappiamo che le regole della finanza sono sempre piuttosto bizzarre, è sempre bene ricordare il principio base: non conta nulla quello che succede oggi è importante la garanzia di quanto guadagnerò domani.
Ed è evidente che oggi gli investitori hanno qualche dubbio sulle sfide di domani, per questo hanno cominciato a vendere nonostante l’aumento di 50 milioni di dollari del programma di Capital return, che è stato portato ad un valore complessivo di 300 milioni di dollari.
Tim Cook mostra molto entusiasmo, ma sono i toni a cui siamo abituati nei suoi comunicati ufficiali:
Siamo orgogliosi di annunciare un forte trimestre di Marzo, con una crescita di ricavi in accelerazione rispetto al trimestre di dicembre e una domanda costante e sostenuta per iPhone 7Plus. Abbiamo visto una grande risposta da parte dei clienti per entrambi i nuovi modelli iPhone 7 (PRODUCT)RED Special Edition e siamo entusiasti del forte momento positivo del nostro business dei Servizi, con il nostro miglior fatturato per un trimestre di 13 settimane. Guardando avanti, siamo entusiasti di accogliere partecipanti che arrivano da tutto il mondo alla nostra annuale Conferenza mondiale degli sviluppatori, il mese prossimo a San Jose.
Apple ha poi venduto 8.9 milioni di iPad, contro i 10.2 dello scorso anno; i Mac venduti sono stati 4.1 milioni contro i 4 dello scorso anno; -13% per iPad, contro il +4% dei Mac.
La società non svela i numeri su Apple Watch, ma l’area in cui sono confinati nel bilancio ha segnato un +31%, mentre il valore dei servizi è cresciuto del 18%.
Un quadro con luci e ombre in cui il punto critico rimane sempre quello: quanto vende iPhone, il perno su cui è costruita l’architettura dell’azienda, che oggi però non fornisce più le garanzie del passato, perché la concorrenza è incredibilmente agguerrita, sfornando prodotti pazzeschi a prezzi più bassi.
La battaglia sarà dura..
Da totale ignorante in materia mi chiedo: Apple non potrebbe ricomprarsi un po’ di azioni (se non tutte) con la liquidità che si ritrova evitando così gli stupidi malcontenti di chi si aspetta sempre di più?
Avrebbe senso o è una stupidaggine?
a quel punto non avrebbe più senso essere a wall street. Se tu possiedi il 100%….
Certo, ma a cosa servirebbe a loro essere a Wall Street se non hanno più bisogno dei soldi degli azionisti nè tantomeno delle fluttuazioni delle azioni per via degli analisti/investitori che si aspettano sempre un 10% in più di qualsiasi cifra?
Con la liquidità che hanno in cassa tra un po’ se la possono comprare in blocco Wall Street! 😀