Recensioni

Android Device Manager funziona davvero (e alla grande)

Ieri per la prima volta mi è capitato di usare in una situazione reale Android Device Manager e di verificare quanto bene funzioni, per riuscire a recuperare un telefono disperso.

Vi do un piccolo spaccato di casa Viscardi, tornando a casa ieri sera la mia compagna non si è nemmeno accorta di non avere il cellulare: dopo qualche tempo mi ha mandato una mail usando il tablet per chiedermi se avessi preso per errore il suo smartphone.

Rapido check alle tasche (ero in giro per un evento) e ho potuto verificare di non aver cellulari altrui: scatta la ricerca dentro casa, anche nel frigo, per cercare di rintracciare l’oggetto disperso (per la cronaca, un Galaxy S7 di Samsung).

Niente, nessuna traccia da nessuna parte. Nemmeno nel frigo.

Proviamo a cercare in macchina, ma nemmeno lì c’era traccia del cellulare scomparso.

Cercando di ricostruire cosa fosse successo, ci siamo ricordati di aver fatto una tappa aperitivo, abbiamo chiamato il bar, ma niente nemmeno lì.

A quel punto rimaneva il dubbio di averlo perso salendo in macchina, quindi tornando a casa mi sono fermato in prossimità del luogo dove abbiamo fatto break aperitivo, ma non c’era traccia (evidente) dello smartphone.

E’ stato tornando a casa che mi è venuto in mente ciò che avrei dovuto pensare qualche ora prima, cioè il fatto che esista il servizio di Google, Android Device Manager, proprio per casi come questi.

L’avessimo fatto due ore prima, avremmo accorciato di molto questa storia.

Appena aperta la mappa,  ci siamo accorti che in effetti lo smartphone era in prossimità del bar, ma non dove avevamo immaginato che fosse, bensì in un punto che sembrava quello dove c’è un giardino.

Sono tornato sul luogo del delitto, mentre la mia compagna da casa monitorava la posizione, quando sono arrivato nel silenzio della sera, ha attivato la suoneria con il Device manager, perché quando ero passato in precedenza e avevo chiamato il numero non si sentiva nulla perché la suoneria era sul silenzioso, senza nemmeno la vibrazione.

Appena il tablet ha inviato l’impulso di far scattare la suoneria, sono riuscito a percepire la provenienza e a ritrovare lo smartphone dentro l’aiuola, nell’erba, dove era caduto mentre qualcuno cercava di prendere al volo un mazzo di chiavi. Capita.

Quello che fa impressione è che la precisione della posizione fosse di circa 1 metro, forse 2.

E’ bello scoprire che una tecnologia che ti pare del tutto inutile, in realtà dimostra esattamente il contrario nel momento del bisogno. Grazie Google, spero di non dover usare la stessa funzione con l’iPhone.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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