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Il primo telefono al mondo con un pieno supporto del “project tango” e di Daydream di Google: sto provando ZenFone AR ed è davvero curioso.
il nuovo smartphone di Asus si contraddistingue per la presenza di ben 3 fotocamere sulla parte posteriore, che lo rendono il primo prodotto commerciale compatibile con la soluzione di realtà aumentata di Google, aprendo la porta ad un’interazione con la realtà come non si era mai vista prima.
Tutto sta a capire se nella nostra vita di tutti i giorni possa essere utile o meno.
La scheda tecnica di ZenFone AR
Le specifiche tecniche sono di tutto rispetto. ZenFone AR ha un display molto grande, da 5,.7 pollici, con tecnologia SuperAMOLED e una definizione di 2560 x 1440 pixel, con un rapporto superficie display del 79%.
La copertura è realizzata con un gorilla Glass 4.
La fotocamera posteriore è da 23 mpx, a cui si affianca una fotocamera di profondità e una terza fotocamera per la gestione del movimento. Quella principale è realizzata con un sensore Sony, che ha apertura F/2.0, velocità di messa a fuoco di 0.03 secondi, ma anche stabilizzazione ottica ed elettronica. Non solo, i video possono ripresi in standard 4k.
La fotocamera frontale è una 8 mpx, con apertura F/2.0.
Il cuore di Asus ZenFone AR è un processore snapdragon 821, abbinato alla prima soluzione del mercato con 8 gb di ram, prima di quella proposta due settimane fa da OnePlus 5.
Uno dei dettagli migliori di questo telefono viene dallo speaker audio, costruito con 5 magneti, con un volume del 140% superiore rispetto agli altri prodotti di Asus, con una qualità 4 volte superiore a quella di un CD e il 42% in meno di distorsione sui suoni.
La riproduzione audio viene fatta a 24 bit con 192 kbps.
Il peso è di 170 grammi, non eccessivo per uno schermo di queste dimensioni, mentre la batteria ha una capacità di 3.300 mah.
C’è un sensore delle impronte digitali, mentre la memoria da 32 / 64 / 128 o 256 gb è con standard UFS 2.0. Si può espandere con una memoria esterna MicroSD fino a 2 TB.
Il connettore è USB Type-C in versione 2.0 e c’è anche il connettore per le cuffie da 3.5 mm.
A cosa serve la realtà aumentata su Asus ZenFone AR
A bordo di Zenfone AR si trovano alcune applicazioni con cui potete sperimentare la potenza della realtà aumentata e le sue applicazioni pratiche. Potete sperimentare come misurare un ambiente, esattamente come potreste fare con un sistema di misurazione laser. Potete anche provare a posizionare componenti di arredo dentro una stanza, semplicemente inquadrandola con il telefono.
Project Tango di Google nasce per rendere la realtà aumentata ancora più potente e funzionale a bordo di uno smartphone, bisogna capire se gli sviluppatori si daranno da fare in quella direzione, ma soprattutto se il mercato la considererà una direzione interessante, mi permetto di esprimere qualche dubbio.
A chi si rivolge Asus ZenFone AR
Il nuovo potentissimo smartphone di Asus, mi pare più un esercizio di stile, una sorta di biglietto da visita che mostri le capacità tecnologiche dell’azienda, più che una vera proposta commerciale, che possa aspirare a numeri significativi.
Se devo essere sincero, fatico ad immaginare che possa essere preferito ai top di gamma di questa stagione, con cui compete per il posizionamento di prezzo, ma può essere un prezioso strumento per intercettare il potenziale degli smartphone di domani.
Il nuovo Asus ZenFone AR è compatibile anche con DayDream, la soluzione di Google per la realtà virtuale, di cui si può godere con l’aiuto di un visore, tra quelli compatibili a disposizione.
Anche su questo tema ho sensazioni contrastanti: riuscirà il VR a farsi strada? Se così fosse, la nuova proposta di Asus sarebbe pienamente compatibile con tutti i contenuti in circolazione.
Ci sono molti prodotti super competitivi sul mercato in questo 2017: Asus si pone nel ruolo di outsider con un oggetto tanto sofisticato quanto curioso.